Una testimonianza concreta a favore della legalità e di chi ogni giorno si impegna nella lotta alla mafia. I cittadini di Boretto, di Poviglio e della Bassa Reggiana hanno partecipato numerosi all’incontro pubblico con il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, tenutosi ieri sera al Teatro del Fiume di Boretto, organizzato dai due comuni di Boretto e Poviglio in collaborazione con “Percorsi di cittadinanza e Legalità”, il progetto educativo promosso dal Consorzio “Oscar Romero”, e l’associazione “Libera”, con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia.
Tanti i temi affrontati da Ingroia, incalzato dalle domande del giornalista Jacopo Della Porta sul suo libro “Nel labirinto degli Dei – Storie di mafia e di antimafia” (edizioni Il saggiatore”), un racconto sul lavoro di magistrato, sulla sua esperienza nell’antimafia e le storie delle persone conosciute durante la sua carriera, come Giovani Falcone e Paolo Borsellino. Inevitabile il riferimento all’attualità, al ruolo del magistrato e alla sua neutralità: “Credo che ogni magistrato abbia il diritto, e perfino il dovere, di esprimere la propria opinione su temi che riguardano la professione e progetti di riforma della giustizia e del diritto. I Magistrati devono essere imparziali nell’esercizio delle loro funzioni, ma non nei valori di orientamento della loro attività. Senza schierarci con qualche partito politico, dobbiamo avere dei criteri di riferimento, che devono essere l’interesse pubblico e i valori forti della nostra Costituzione”.
Molto attuale anche la riflessione del Magistrato sulla diffusione delle mafie in territori tradizionalmente alieni da questo fenomeno, tra i quali la stessa Emilia Romagna: “Rispetto alla scelta stragista propria degli anni Novanta, la mafia oggi è entrata in clandestinità, mimetizzandosi e dedicandosi soprattutto agli affari. L’obiettivo che ci aspetta nel futuro è quello di rafforzarne il contrasto, attraverso la sfida alla convenienza e alla sottovalutazione: bisogna fare in modo che l’antimafia produca ricchezza, beni e occupazione, e che si comprenda che non esistono zone immuni dall’infiltrazione di questo fenomeno”.
“Siamo orgogliosi di uomini dello Stato come il Procuratore Ingroia” è stato il commento del Sindaco di Boretto Massimo Gazza. “La cultura della legalità deve essere partecipata, e la presenza numerosa di questa sera rende tattile questo concetto: siamo qui per testimoniare la nostra solidarietà verso chi cerca di darci un presente e un futuro migliore. Questa sera tutti noi vogliamo essere la scorta civica del Procuratore”.
Anche il Sindaco di Poviglio Giammaria Manghi ha ricordato come “l’impegno per la legalità è un tema che ha accompagnato tutti gli otto comuni della Bassa Reggiana, ancora più significativo in quest’anno particolare in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia, della quale la cultura della legalità è uno dei valori fondanti. Kant sottolineava l’importanza del binomio tra la legalità e la moralità, approdo naturale della comunità: oggi dobbiamo occuparci del rispetto delle leggi e della trasparenza, riattualizzando Kant e quel primo gradino di un binomio che ci richiama a rispettare questa dimensione in tutta la sua compiutezza”.