“Riqualificare, ricostruire, ripristinare, ridare valore”. Questi i termini al centro della riflessione di Dino Piacentini, Presidente Confapi pmi Modena, intervenuto ieri sera all’incontro “L’espansione urbanistica aree F da attrezzature generali a nuove zone residenziali”, organizzato dal Pdl presso la Camera di Commercio.
“La riqualificazione di Modena offre alla stessa città un’importante opportunità per entrare in un’ottica di ridefinizione degli spazi moderna e funzionale. Quella che abbiamo di fronte è una sfida decisiva per lavorare a sostegno di una città più sostenibile e fruibile da parte dei suoi cittadini. Riqualificare, non costruire nuovo e altrove: questa è la chiave. Parliamo di un patrimonio vasto che vale meno di quanto si pensa, un patrimonio fatto di edifici costruiti fino agli anni ’90, tutti ad elevatissimo consumo energetico e a rischio sismico. Dobbiamo agire tutelando questi beni, dando loro una nuova veste e una maggiore sostenibilità, sostenibilità che ci chiede di risparmiare territorio, risorsa fondamentale, oggi sempre più scarsa. Bisogna lavorare tenendo come obiettivo-guida la qualità del vivere e dell’abitare, in un contesto che dia valore alle realtà già esistenti, riqualificandole secondo moderni criteri e scongiurandone il degrado che impoverisce e scredita l’intera città”.
Tutti i relatori dell’incontro hanno mostrato vivo apprezzamento per la tesi di Piacentini, il quale ha poi proseguito il suo intervento con un affondo sulla situazione economica attuale, soffermandosi sul ruolo del manifatturiero modenese. “Adesso è importante mettere in campo politiche di sostegno per il settore manifatturiero, comparto economico che, nel corso degli ultimi 50 anni, ha permesso alla nostra città di diventare modello di eccellenza universalmente riconosciuto. Servono azioni e strumenti che diano nuova spinta al settore,incentivando le imprese a investire e continuare a credere nelle risorse e nelle potenzialità del territorio”.
“Al centro di queste riflessioni – conclude Piacentini – il tempo. Serve un riflessione allargata e un impegno condiviso che si trasformino, in tempi brevi e non in decenni, in azioni concrete a sostegno della qualità dell’essere cittadini e lavoratori modenesi”.