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Il PD modenese: “Serrare le file contro le infiltrazioni mafiose”

“Legalità è partecipazione. Per una politica di contrasto alle infiltrazioni mafiose nei nostri territori”. Questo il titolo dell’iniziativa che si terrà domani, giovedì 10 novembre alle 20.30, nella sala di Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia. Protagonista della serata sarà il sen. Felice Casson, intervistato da Stefano Bellentani. Ecco in proposito una nota di Christian Mattioli Bertacchini, coordinatore di zona del Pd.«Le recenti inchieste giudiziarie sull’ndrangheta in Lombardia, raccontate con una lucida analisi da Enzo Ciconte nel suo libro ‘Ndrangheta Padana, hanno definitivamente accertato il radicamento delle associazioni mafiose al nord. Nonostante il tentativo di minimizzare il problema, le indagini hanno verificato i rapporti di diversi esponenti locali del centrodestra (tra cui tre Consiglieri Regionali del PdL, uno della Lega Nord, e alcuni assessori comunali e provinciali) con esponenti delle ‘ndrine lombarde interessati agli appalti miliardari per l’Expo di Milano, portando all’arresto del direttore dell’Ausl di Pavia e alla richiesta di scioglimento per infiltrazioni mafiose dei Comuni di Desio, Bordighera e Ventimiglia.

La nostra provincia, invece, è oggetto d’infiltrazione da parte della camorra, in particolare del clan dei Casalesi, anche se, come dichiarato nei giorni scorsi dal Procuratore Capo di Modena Zincani, la classe politica modenese ha saputo circoscriverle. Di grande importanza, in tal senso, è stata la mobilitazione dei sindaci e del presidente della Provincia contro il soggiorno obbligato a Sorbara di Egidio Coppola, esponente di primo piano della camorra casalese. Efficace è stata anche la reazione del Pd nell’impedire che esponenti della camorra trovassero spazio nelle proprie liste elettorali. Lo stesso, purtroppo, non si può dire di alcune liste civiche della provincia, come raccontato dalla cronaca locale di questi giorni.

Quello che le indagini hanno definitivamente smentito è comunque l’idea che non sia possibile il radicamento del fenomeno mafioso al nord. Per questo si rende necessaria l’implementazione dell’analisi e dell’osservazione da parte dei cittadini e della politica al fine di avere maggiori strumenti di contrasto. Occorre serrare le file se si vuole preservare la libertà e la civile convivenza della nostra comunità».

















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