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“La scelta informata del parto”, venerdì convegno al Policlinico di Modena

Imparare a conoscere tutte le problematiche del parto e quindi essere consapevolmente in grado di scegliere, assieme agli operatori sanitari, la modalità più adatta per dare alla luce il proprio figlio. Questo, sintetizzando, l’ambizioso obiettivo del corso “La scelta informata del parto”, che si tiene venerdì 11 novembre 2011, a partire dalle ore 9,00 presso l’Aula Magna del Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia (Modena, Policlinico, via del Pozzo 71). Il convegno, organizzato dalla Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e dal coordinamento consultori famigliari dell’Azienda USL di Modena, vuole valutare se e come le donne vengono messe nelle condizioni di effettuare scelte informate e parimenti vuole anche puntualizzare quali debbano e possano essere le ragionevoli offerte del SSN a questo riguardo, alla luce delle evidenze scientifiche e delle opportunità organizzative.

“L’evoluzione sociale – ha spiegato il prof. Fabio Facchinetti, docente della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico – rende sempre più desiderata e praticabile la scelta della modalità del parto da parte della donna e della coppia. Oggi le pazienti hanno diversi canali di informazione sul parto, da internet al tam tam tra amiche, che le portano a farsi un’idea non sempre corretta delle possibilità cliniche e organizzative legate al parto. Per questo è utile cercare di intercettare le pazienti nei primi mesi della gravidanza per fornire loro tutte le informazioni che le aiutino, assieme ai propri medici di fiducia, a formarsi una idea corretta del parto e delle possibilità che il proprio quadro clinico consente loro. Attori di questa informazione sono i professionisti del territorio, dell’ospedale, medici e ostetriche, persone che in questi anni hanno maturato una vasta esperienza in proposito confortata anche dall’ampia casistica a disposizione di una clinica che per numero di nascita è seconda in Emilia Romagna”.

Il Convegno affronterà tutte le diverse tipologie di parto – naturale, analgesia, taglio cesareo – con le diverse indicazioni psicologiche e terapeutiche e le ricadute organizzative, analizzando le linee guida nazionali ed internazionali. Alla fine verrà prodotto un documento di tutti i professionisti che vuole essere una sorta di proposta di buona pratica assistenziale sull’argomento. “In questi anni si è assistito a una diminuzione del numero di parti della donna, che avvengono in età sempre più adulta. Questa dinamica ha esaltato l’attenzione nei confronti dell’evento parto. Inoltre una maggiore consapevolezza della donna ha fatto tramontare il rapporto paternalistico che vedeva una assoluta dipendenza della paziente verso il medico. Per questo motivo è fondamentale comprendere i valori e i bisogni della donna per comunicare e accompagnare nel modo giusto la futura madre all’atteso evento. Per ottenere questo occorre dedicare maggior tempo all’ascolto e al dialogo”. Conclude Facchinetti.

Per questo motivo è importante non solo analizzare gli orientamenti dei professionisti e la qualità delle informazioni che vengono erogate, ma anche valutare l’approccio organizzativo che deve permettere l’ascolto ma anche un’offerta di tipologie del parto che renda efficace la scelta. “Nella Provincia di Modena – spiega la dottoressa Silvana Borsari coordinatrice dei consultori famigliari dell’Azienda USL di Modena – i Corsi di accompagnamento al parto riescono ad intercettare quasi il 40% delle donne gravide, un risultato notevole e ben al di sopra della media regionale e nazionale. I corsi, però, cominciano verso l’ottavo mese di gravidanza quando ormai la donna si è già creata un’aspettativa sul tipo di parto che vorrebbe effettuare, aspettativa che poi alla prova dei fatti o per problemi clinici o per problemi organizzativi potrebbe venire frustrata. L’ideale sarebbe quindi affrontare l’argomento parto prima, già nei primi trimestri di gravidanza e in questo caso i professionisti di riferimento possono essere quelli del consultorio famigliare (ostetriche e ginecologi), il ginecologo di fiducia ed il medico di medicina generale”.

















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