Il direttore creativo di un’azienda leader nel settore della comunicazione che ha conquistato la fiducia di due colossi mondiali come Nokia e Nike; un ideatore di software semantici apprezzati anche da Steve Jobs; un esperto di New Media; un appassionato di autolavaggi; una cuoca straordinariamente promettente già finalista in importanti contest internazionali. Cinque storie, due di modenesi doc, profondamente diverse, ma unite da un unico comune denominatore: il successo imprenditoriale raggiunto ad una età ancora giovane. Saranno loro stessi a raccontare la propria esperienza e a dare lo spunto per una riflessione su quanto nel nostro paese sia difficile mettersi in proprio e ancora di più trovare gli strumenti adeguati. Ad offrire l’opportunità per confrontarsi su questo argomento sarà l’incontro “Giovani & Imprenditori: si può fare”, promosso da Confesercenti Modena e dai Giovani imprenditori dell’Associazione, in programma giovedì prossimo, 10 novembre, dalle ore 17 alle ore 19 presso l’Auditorium in via Santi 8.
Sarà un appuntamento informale, aperto al pubblico, che prende spunto dal libro edito da Cairo Editore lo scorso anno, “Non è un paese per bamboccioni – Dieci storie italiane di giovani di successo” di Matteo Fini, presente all’incontro, e Alessandra Sestito. Il giornalista de IlSole24Ore Centro Nord Giorgio Costa intervisterà i cinque giovani di successo per comprendere quali siano gli ingredienti che hanno fatto accendere la scintilla e permesso di affermarsi, pur crescendo in un paese che non sempre appare generoso e sufficientemente attento nei confronti dei giovani.
“Che in Italia fare impresa per un giovane sia particolarmente complicato è un dato oggettivo; anche per questa ragione credo sia molto importante aprire una riflessione seria sul perchè il numero dei giovani imprenditori, soprattutto gli under 30, e delle imprese di prima generazione stia diminuendo. Burocrazia, pressione fiscale, difficoltà di accesso al credito, unitamente alla crisi non agevolano di certo chi vorrebbe mettersi in proprio. Probabilmente vi è però anche una questione culturale. C’è nei giovani una scarsa propensione al rischio e una scarsa capacità di mettersi in gioco, alla cui origine non è estraneo l’inadeguatezza del rapporto esistente tra imprese e scuola” ha sottolineato Simone Testa, presidente Giovani Imprenditori Confesercenti e portavoce pro tempore del G.I. 11, coordinamento unitario dei giovani imprenditori di tutte le associazioni di categoria della provincia di Modena, presentando l’iniziativa che si inserisce nell’ambito degli incontri promossi in occasione del quarantennale di Confesercenti.
I cinque protagonisti: giovani, imprenditori e di successo
I modenesi Stefano Spaggiari, Amministratore Delegato di Expert System Spa (leader di mercato nello sviluppo di software semantici per la comprensione e l’analisi delle informazioni, tra i clienti Eni, Ministero della Difesa, MPS, ACS) e Fabrizio “Biccio” Maselli di Sartoria Comunicazione (un gruppo di artisti, designer, architetti ed ingegneri culturali nato nel 1999); e poi Massimo Fubini, laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, che da subito entra nel mondo dei New Media e fonda ContactLab, azienda leader in Italia nell’offerta di soluzioni e consulenza di e-mail, sms e digital direct marketing; Riccardo Moroni, fondatore della “P&P Carwash”, stazioni operative di autolavaggio all’avanguardia; Laura Torresin, che scopre l’amore per la cucina solo pochi anni fa, si iscrive all’Alma, prestigiosa scuola di Gualtiero Marchesi e partecipa subito a importanti contest internazionali come la San Pellegrino Almost Famous Chef in California nel 2010.
Per evidenziare differenze e analogie tra momenti storici diversi, sarà presente anche l’imprenditore modenese “esperto” Valerio Forghieri, già titolare della FRG, oggi presidente Confesercenti Carpi-Soliera e vicepresidente Confesercenti Provinciale Modena.
E alcuni dati nazionali
Da una analisi di Datagiovani, che ha esaminato le evoluzioni intercorse nel periodo della crisi (3° trimestre 2008 – 3° trimestre 2011) sulla base dei dati camerali, in sintesi i principali risultati:
• 53 mila giovani imprenditori in meno dall’inizio della crisi. Erano quasi 480 mila nel settembre 2008, ora sono scesi sotto quota 427 mila, l’11% in meno.
• La flessione non è generalizzata, ma fortemente concentrata sulla fascia più giovane degli imprenditori: a livello complessivo le cariche imprenditoriali sono pressoché stabili (-0,2% , nemmeno 13 mila soggetti in meno su un totale di oltre 8 milioni).
• Nel Nordest le tendenze peggiori, al Centro va meglio della media. L’Italia nord-orientale ha visto contrarre le cariche imprenditoriali Under 30 del 14,2%. È l’Emilia Romagna a presentare in assoluto la peggiore dinamica nazionale (-15,6%).
• I servizi limitano i danni, profondo rosso nel manifatturiero. Il settore dei servizi è quello in cui opera la maggioranza dei giovani imprenditori (quasi due terzi) ed è anche quello in cui si sono riscontrate le flessioni minori (-3,5%). Le cose stanno andando invece malissimo nel manifatturiero, in cui sono scomparse oltre un terzo delle cariche che si contavano nel 2008. In difficoltà anche le costruzioni, che mostrano un perdita del 16,4% di imprenditori Under 30.