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Ospedale di Sassuolo: inaugurata ieri pomeriggio Tac di ultima generazione

Si arricchisce ulteriormente la qualità della tecnologia diagnostica a disposizione dell’Ospedale di Sassuolo. È infatti di questi giorni l’attivazione di un’attrezzatura di ultima generazione, la piattaforma ‘Optimal’ di GE Healthcare, che consente di ottimizzare in modo significativo le dosi di radiazione utilizzate e, contestualmente, permette di risparmiare in modo significativo l’energia impiegata (anche oltre il 50%) sino ad ora nella gestione delle tomografie computerizzate (TAC). La nuova TAC dell’Ospedale di Sassuolo, rappresenta un unicum sia nel panorama provinciale che in quello regionale.

Risparmio energetico e miglior impiego delle radiazioni ionizzanti fanno di questo tomografo una ‘Green TAC’. Il sistema di acquisizione e ricostruzione dell’immagine è di altissima qualità e consente di elaborare referti diagnostici ottimali a fronte di minori esposizioni rispetto ai sistemi di generazione precedente. La peculiarità del sistema, installato per la prima volta in regione in modalità così completa, è di disporre di una nuova tipologia di algoritmi di calcolo ed elaborazione delle immagini di ultimissima generazione. Questo innovativo sistema di calcolo consente di ottenere immagini altamente diagnostiche utilizzando solo le radiazioni strettamente necessarie, ottimizzando in questo modo la dose al paziente rendendola minima in funzione del settore anatomico esaminato. Come la TAC in funzione finora, anche la nuova macchina sarà integrata alla rete informatica radiologica provinciale contribuendo così a migliorare l’offerta sanitaria complessiva della stessa.

L’importanza di queste due particolarità, ovvero il risparmio di energia e migliore efficienza operativa, si comprende ancora meglio se si pensa che, soltanto nel 2010, l’Unità Operativa di Radiodiagnostica di Sassuolo ha eseguito ben 7.200 tomografie computerizzate. I già alti livelli di efficienza raggiunti dalla nuova TAC, inoltre, continueranno a essere migliorati grazie a un accordo di “partnership” siglato tra la ditta costruttrice e la struttura sanitaria.

L’innovativa TAC è stata acquistata dall’Ospedale (il costo finale dell’impianto si aggira sui 470mila euro) anche grazie ad una donazione di 100mila euro, elargita dagli eredi di Emilio Storti; un ex dirigente di uno dei gruppi ceramici più importanti del comprensorio sassolese che ha voluto devolvere parte della sua eredità al nuovo Ospedale di Sassuolo, dove è stato curato, per permettere alla struttura sanitaria di dotarsi di strumenti di ultima generazione nelle cure oncologiche.

Di fronte a diverse decine di persone che con la loro presenza hanno voluto evidenziare l’importanza della cerimonia e la riconoscenza nei confronti del donatore Emilio Storti e della sua famiglia, ieri pomeriggio, giovedì 4 novembre, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della nuova macchina. Tra i presenti i vertici dell’ospedale di Sassuolo, il direttore generale dell’Azienda Usl, il sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, che ha portato il suo saluto, diversi sindaci del Distretto (Palagano; Frassinoro, Maranello, Formigine, Fiorano), rappresentanti delle associazioni – la Casa della Carità, Spes, la Fondazione Casa Regina della Famiglia e l’Onlus ‘Per Vincere Domani’ – che, insieme all’Ospedale, sono state nominate beneficiarie nel testamento di Emilio Storti, Aldo Burani, responsabile dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica e il dottor Giovanni Partesotti del Day Hospital Oncologico.

Bruno Zanaroli e Anselmo Campagna, rispettivamente direttore generale e sanitario della struttura sanitaria hanno da parte loro sottolineato come la nuova attrezzatura vada ad arricchire in modo importante la dotazione dell’ospedale e, contestualmente, consenta di aumentare ulteriormente l’attenzione verso un impiego sempre più oculato ed attento dell’energia.

Il direttore generale dell’Azienda USL di Modena, Giuseppe Caroli ha da parte sua sottolineato come ancora una volta il nostro territorio sappia esprimere virtuose collaborazione con il mondo del volontariato; collaborazioni straordinariamente preziose, prima di tutto dal punto di vista umano e che, inoltre, aiutano la comunità a mantenere alto il livello dell’offerta di assistenza, soprattutto in momenti in cui le risorse sono più limitate.

















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