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Don Eligio, ieri, in Consiglio Comunale a Fiorano

Il Consiglio Comunale di Fiorano Modenese ieri sera, giovedì 3 novembre 2011, si è aperto con un saluto a Don Eligio Silvestri, recentemente ritornato dal Brasile dove era in missione. Con la comunità fioranese, dove è stato arciprete per tanti anni, i rapporti sono rimasti costanti e non solo grazie agli aiuti della parocchia. Il comune ha stretto rapporti di amicizia con Itaberai, contribuendo a finanziare progetti per strutture di carattere educativo e sociale.

Dopo il benvenuto espresso dal presidente Elisabetta Valenti, unito agli auguri per i 90 anni compiuti da Don Eligio, è stato il sindaco Claudio Pistoni a sottolineare come il Consiglio Comunale sia la sede adeguata per ringraziarlo di quanto ha fatto in parrocchia e in missione. Gli ha consegnato tre doni ‘fioranesi’: il volume ‘Lo stato dipinto. La Sala delle Vedute del Castello di Spezzano’; le due litografie di Nani Tedeschi su Ciro Menotti realizzate da Fiorano in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, sottolineando l’attualità del pensiero menottiano ‘Il vostro primo pensiere sia d’unire’; un’ampolla di aceto balsamico dell’acetaia comunale realizzata nella torre ottagonale del Castello di Spezzano.

Don Eligio ha preso quindi la parola per spiegare come la scelta di tornare sia determinata dall’età e da qualche acciacco fisico: “Non volevo essere di peso. La mia intenzione è servire; non essere servito. Un lavoro a metà non è nelle mie intenzioni”. “Sono venuto con dispiacere; il mio carattere si adatta meglio con quell’ambiente e con quella gente. Là mi sentoo libero di esprimere la mia spontaneità. E’ un ambiente familiare, adatto alle mie caratteristiche umane”. “Sto decidendo cosa fare. Mi consigliano di fermarmi e del resto alla mia età non posso progettare a lungo termine. Se mi sarà possibile io torno volentieri là”.

Don Eligio ha ricordato il rapporto di amicizia di Fiorano con Itaberai, quello che già è stato fatto prima dalle amministrazioni guidate da Egidio Pagani e poi quelle guidate dal sindaco Claudio Pistoni, e il sogno di realizzare un centro per giovani con problemi di devianza. Ha descritto il Brasile come una nazione in evoluzione, con una maggiore sensibilità sociale del governo per i meno abbienti, ma con una differenza fra i ricchi e i poveri che continua ad ampliarsi. “Questa differenza si eccentua ed è dolorosa”. Anche con l’aiuto di Fiorano e di tanta gente, si è provveduto a fare delle strutture per unire la gente sia nellascolto del Vangelo sia per discutere i problemi del vivere, per dare una coscienza civile, uno spirito comunitario. A volte quando non si poteva dare niente, cercavamo di stare a fianco dei più bisognosi”. “Io non sono un capomastro; sono un operaio per quegli interventi no più urgenti e necessari, con l’obiettivo di salvare la loro dignità e dare loro l’indispensabile per vivere”.

“Mi ha colpito la solidarietà fra i poveri. Quante volte sono andato a visitare le famiglie che non avevano niente, né per l’oggi né per il domani. Vivevano ugualmente perché chi aveva poco dava a loro, sapendo che avrebbero trovato aiuto in caso di necessità. I poveri si aiutano. Non ho mai visto nessuno morire di fame. C’è miseria ma ci sono anche le possibilità di un futuro migliore. Bisogna volere bene a questa gente, partendo dal riconoscimento che non sono di seconda categoria, poi studiare cosa fare perché soffrano meno. Hanno bisogno di istruzione; nelle periferie in diversi non sanno leggere e scrivere. L’ultimo intervento che ho realizzato è una sala di riunione in un agglomertato di mille famiglie. Ho avviato un corso di alfabetizzazione; sono partiti in venti, ma sono rimasti in cinque. Dobbiamo sentirci fratelli; quello che non si può fare oggi si farà domani”.

Don Eligio ha quindi concluso il suo saluto con una speranza: “C’è gente che si sta muovendo; istituzioni che operano per la rieducazione dei ragazzi, in particolare lottando contro la droga, una piaga tremenda. Penso che gradualmente la situazione stia migliorando e il Brasile è una nazione interessante, con una voce importante, che si farà valere”.

Rivolto ai consiglieri comunali ha quindi concluso: “Voi meritare un elogio perché vi interessate alla situazione in Brasile, ma anche perché state lavorando per il prossimo e vi impegnate perché la gente stia meglio. Missionari siamo tutti, in luoghi e modalità diversi. Anche voi avete una missione, una responsabilità non piccola. Noi abbiamo scelto di andare dai più sfruttati e umiliati, ma anche voi amministrate per il bene della gente”.

Il presidente Elisabetta Valenti, richiamando una frase di Don Eligio ‘Preferisco servire e non essere servito’ e giudicandolo un impegno da applicare in ogni luogo e ogni contesto, ha quindi passato la parola ai gruppi consiliari per esprimere il loro saluto. Sono intervenuti Innocenzo Capano del Gruppo Misto, Graziano Bastai del Pdl-Lega Nord, Giovanni Gilli del Partito Democratico, Davide Camellini di Fiorano al Centro, Andrea Cuoghi di Futuro e Libertà.

















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