Brindisi inaugurale questa mattina nella sede dell’ASP Giovanni XXIII a Palazzo Gnudi, per Badabene il progetto del Comune di Bologna per sostenere l’assistenza domiciliare agli anziani. Erano presenti l’assessore alla salute Luca Rizzo Nervo; il direttore e il dirigente regionale INPDAP, Alberto Scuderi e Aldo Manella; il direttore del distretto di Bologna e del dipartimento delle Attività Sociosanitarie dell’Azienda USL, Gabriele Cavazza e Monica Minelli; il prorettore agli studenti dell’Università di Bologna, Roberto Nicoletti; il presidente dell’ASP Giovanni XXIII, Giovanni De Plato; i rappresentanti di CGIL CISL e UIL e soprattutto i protagonisti di questo progetto: pensionati, badanti e tirocinanti coinvolti nella sperimentazione.
500 euro per l’assistenza domiciliare a persone bisognose, al fine di regolarizzare le badanti, percorsi di qualificazione sul lavoro per badanti, contributo alla cura per pensionati in condizione di non autosufficienza, borse di studio da 4000 euro per 31 giovani laureati da avviare alle professioni connesse all’assistenza e al welfare: sono alcuni degli interventi di “INPDAP muove Bologna – Badabene”, progetto sperimentale a favore di anziani pensionati INPDAP, in condizioni di fragilità o non autosufficienti, finanziato per circa un milione di euro da INPDAP e ideato dal Comune di Bologna. Appena conclusa una settimana di formazione per i tirocinanti, in fase di avvio le attività di promozione della salute, in particolare i “Gruppi di cammino” e la “Ginnastica di condominio”, che prevedono l’accompagnamento di gruppi di anziani da parte di miniéquipe composte da un laureato in Scienze Motorie, uno psicologo/sociologo e un educatore. Già oltre un centinaio i pensionati che hanno aderito all’iniziativa, e circa 25 mila circa quelli contattati, in questi giorni, direttamente con una lettera per metterli a conoscenza dell’opportunità.
Il progetto interviene sia nell’ambito dell’assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti assistite da badanti, sia nell’ambito della promozione della salute degli anziani ancora attivi al fine di mantenere in abilità le capacità residue. Si snellisce il percorso di accesso ai servizi con procedure più rapide di segnalazione del bisogno e collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti, definendo un punto unico di riferimento nell’ASP Giovanni XXIII; dall’altro si interviene sui costi che le famiglie dei pensionati INPDAP devono sostenere per l’assistente familiare, riconoscendo alla persona bisognosa uno sgravio economico di circa 500 euro. Previsto un percorso di qualificazione del lavoro e di regolarizzazione dei contratti delle assistenti familiari, attraverso percorsi di formazione ad hoc e tutoring dell’assistenza a domicilio.
Inoltre, insieme all’altro progetto comunale “RIISBO – Definizione di un sistema di relazioni efficaci fra soggetti operanti nell’ambito del lavoro di cura domiciliare” promosso e finanziato dalla Provincia di Bologna, viene fornito alle famiglie, in due Centri per l’Impiego (Bologna e San Lazzaro) e allo Sportello comunale per il lavoro di San Donato, un servizio di incrocio domanda/offerta di lavoro con utilizzo di metodologie appropriate di analisi del bisogno, di valutazione delle competenze delle assistenti familiari e di un’apposita banca dati. Dagli stessi operatori verrà offerta alle famiglie anche una consulenza specifica per l’individuazione di interlocutori abilitati all’assistenza tecnico-amministrativa nelle fasi di avvio e gestione del rapporto di lavoro con le assistenti familiari, come prevede l’accordo sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali il 28 luglio 2011.
“Home care premium muove Bologna: Badabene” è un progetto sviluppato dall’azione congiunta di INPDAP e Comune di Bologna, Dipartimento Servizi alle Famiglie e prevede il coinvolgimento di Università di Bologna, Distretto di Bologna dell’AUSL, ASP Giovanni XXIII.
Di seguito alcuni “numeri” per chiarire il quadro nel quale si muove il progetto:
I dati relativi alla popolazione anziana residente nel Comune di Bologna indicano la presenza significativa di 99.440 persone over 65, che rappresentano il 26% della popolazione residente, di cui il 60% sono donne.
I trend demografici evidenziano, inoltre, una diminuzione del numero di anziani in età da 65 a 79 anni, ma un continuo e sostenuto incremento del numero dei “grandi anziani” (over 80) che raggiungono le 33.773 persone, pari a circa il 9% della popolazione complessiva. Su questo andamento ha inciso positivamente il processo di allungamento della vita media, che ha toccato nella nostra città livelli straordinariamente elevati pari a 78,7 anni per gli uomini e 83,5 per le donne.
E’ quindi evidente l’implicazione prima di questo trend: l’aumento della popolazione over 65 e l’incremento degli over 80, in particolare, comportano un notevole incremento della domanda di servizi socio-sanitari e sanitari tout court, e al tempo stesso richiedono un sostegno alla rete di caregivers di riferimento. Altro dato rilevante è che si assiste ad un incremento di nuclei familiari unipersonali di cui il 18% è caratterizzato da persone anziane, la maggioranza dei quali donne, per un totale di 33.178 persone anziane sole ultra 65enni e 22.159 anziani soli ultra 75enni.
I pensionati INPDAP residenti a Bologna ultra sessantacinquenni a giugno 2011 erano oltre 17.000, cioè il 18% della popolazione over 65 residente a Bologna, di cui circa il 10% completamente non autosufficiente e bisognosa di assistenza domiciliare.