(Adnkronos) – L’aumento delle accise sui carburanti (+0,9 centesimi in vigore da ieri) deciso dal Governo per rimpinguare il fondo di riserva a beneficio delle zone della Toscana e Liguria colpite dall’alluvione, si e’ scaricato subito sui prezzi raccomandati dalle compagnie ma non per tutti e allo stesso modo.
Questo, grazie a compensazioni, soprattutto sulla benzina. Piu’ nel dettaglio, Eni ha aumentato di oltre 1 centesimo verde e diesel (ma ricordiamo che era appena scesa di 2 cent) mentre IP e’ intervenuta della stessa entita’ solo sul diesel. Q8 e Tamoil hanno rincarato entrambi i prodotti di 1 centesimo tondo; TotalErg ed Esso hanno deciso per ora di restare stabili.
I prezzi praticati sul territorio, naturalmente, sono tutti al rialzo sebbene in maniera articolata proprio per riflettere le differenti politiche delle compagnie. Le no logo, che nei giorni scorsi, hanno beneficiato di quotazioni in discesa, restano anch’esse stabili. Questo il quadro che emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE. A livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalita’ servito) va oggi dall’1,627 euro/litro degli impianti Eni all’1,641 di quelli Tamoil (no-logo a 1,539).
Per il diesel si passa dall’1,533 euro/litro di TotalErg all’1,544 di Tamoil (no-logo a 1,439). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,724 euro/litro di Eni e lo 0,735 di Shell (no-logo a 0,718).
Punte di prezzo come di consueto al Sud con la benzina a 1,681 ed il diesel a 1,575.
Quello appena deciso, ricorda QE, “e’ il quarto intervento del Governo sulle accise dall’inizio dell’anno. Il primo ad aprile a favore di Fus, cinema e interventi culturali vari. In seguito, a giugno, si scelse di intervenire nuovamente per ‘fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti a Paesi del Nord Africa’ e, subito dopo, ancora per Fus, cinema e interventi culturali vari”.
“Da aprile ad oggi, dunque, la sola componente accise -conclude- ha generato incrementi pari a 5,8 centesimi al litro per benzina e diesel. Il tutto senza contare l’effetto moltiplicatore dell’Iva (che, tra l’altro, da settembre e’ salita al 21%)”.