Mario Brunello torna alla Gioventù Musicale modenese per riprendere il viaggio alla scoperta delle sei “vette” della musica bachiana, le Suites. Protagonista del concerto-conferenza di sabato 5 novembre, all’Auditorium Marco Biagi, ore 17.30, sarà la Quarta Suite in Mi bemolle BWV 1010 di J.S.Bachche Brunello interpreterà e scandaglierà alla luce del tema della lectio in programma, Lastoria dell’interpretazione. Il concerto-conferenza è il primo dei25appuntamenti in abbonamento della Gioventù Musicale modenese, una stagione che si svolge grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e che è possibile sottoscrivere fino al 5 novembre.
Ascolti, proiezioni, esempi tratti da famose esecuzioni di grandi interpreti, su supporto audio e videosono gli strumenti che Brunello, con il suo prezioso violoncello Maggini del Seicento,accosterà alle esecuzioni,guidando l’uditorio oltre che all’ascolto bachiano, alla scoperta dell’evoluzione dell’interpretazionedelleSuites, dalla loro prima incisione, registrata da Pablo Casals nel 1937, a oggi. Brunello, cheha presentato questo progetto in luoghi prestigiosi, come il Parco della Musica di Roma, dove i sei incontri saranno completati nel corso di questa stagione,eseguirà come di consueto la Suite per due volte e condividerà inoltre, tra un’interpretazione e l’altra,i segreti della composizione e le emozioni vissute dall’interprete nel momento in cui, a tu per tu con i testi e la partitura, si trova a ricostruire una forma e darle significato.
“Mi piace paragonare le Suites per violoncello solo di Bach a delle galassie sonore”, racconta Mario Brunello. “Avvicinarsi alle Suites, infinitamente piccole nella forma rispetto alla loro sterminata profondità, è come avvicinarsi alle microscopiche meraviglie della natura, che sono però la chiave per scoprine l’immensità”.
La Gioventù Musicale, di cui Brunello è stato ospite già nel 2007 con Andrea Lucchesini e nel 2008 in veste solistica, nell’ultima stagione concertistica ha iniziato a ospitare il suo percorsodi approfondimento interpretativo delle Suites bachiane, con cui Brunello entra a fare parte della grande Storia dell’interpretazionedell’opera di Bach. Nel corso della stagione 2011-2012, la rassegna completerà questo viaggio musicale con il concerto-conferenza del 15 gennaio, intitolato Quinta Suite, Bach nella lettura di Brunello, a cui seguirà la cena con l’artista per il pubblico che desidera condividere la serata con lui e il concerto-conferenza dell’11 febbraio, Sesta Suite,Verso un’interpretazione condivisa.
I biglietti(da 10 a 15 euro) così come gli abbonamenti sono in vendita un’ora prima del concerto e presso la sede della GMI dal martedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19,30 e il sabato dalle 10 alle 12,30.
Le prenotazioni per la Cena con Mario Brunello, il 15 gennaio 2012, sono aperte fin d’ora presso la sede della GMI negli orari indicati.
Mario Brunello – Nel 1986 è il primo artista italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali LondonPhilharmonic, RoyalPhilharmonic, MunichPhilharmonic, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre National de France, NHK Symphony di Tokyo, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia; lavora con direttori quali ValeryGergiev, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Yuri Temirkanov, Riccardo Chailly, Ton Koopman, SeijiOzawa, Daniele Gatti, Myung-WhunChung e Claudio Abbado.
Brunello si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista dal 1994, anno di fondazione dell’Orchestra d’Archi Italiana, con la quale ha una intensa attività sia in Italia che all’estero. Nell’ambito della musica da camera collabora con celebri artisti, tra i quali Gidon Kremer, Martha Argerich, Frank Peter Zimmermann, Yuri Bashmet, Maurizio Pollini, Andrea Lucchesini, ValeryAfanassiev e i Quartetti Borodin e AlbanBerg.
Nella sua vita artistica Brunello riserva ampio spazio ai progetti che coinvolgono forme d’arte diverse (letteratura, filosofia, scienza, teatro), integrandoli con il suo repertorio tradizionale. Interagisce con attori e musicisti di altra estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Gianmaria Testa, Margherita Hack, MoniOvadia e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione Brunello cerca di avvicinare il pubblico a un’idea diversa e multiforme di fare musica, creando spettacoli interattivi, che in gran parte nascono nello spazio alternativo di Antiruggine, una ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione. Tra i suoi spettacoli di maggior successo “Pensavo fosse Bach” è una creazione multimediale di musica, luci e video-immagini dedicata alle Suites di Bach, di cui Brunello è oggi considerato uno dei massimi interpreti.
I diversi generi artistici sperimentati da Brunello si riflettono nell’ampia discografia che include opere di Vivaldi, Bach, Beethoven, Brahms, Schubert, Franck, Haydn, Chopin, Janáček, Sollima e molti altri. Nel 2008 DeutscheGrammophon ha pubblicato il Triplo Concerto di Beethoven diretto da Claudio Abbado, mentre l’etichetta EGEA Records ha dedicato all’artista la collana “Brunello Series” composta da cinque Cd: “Odusia”, odissea musicale nella cultura del Mediterraneo, “Brunello and Vivaldi”, “Violoncello and” per violoncello solo, “Schubert e Lekeu” con Andrea Lucchesini e le Suites di Bach. Queste ultime hanno riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica, ricevendo il Premio della Critica 2010. La prossima uscita riguarderà un’incisione live del Concerto per violoncello e orchestra di Nino Rota, realizzata a Tokyo, con Mario Brunello nel doppio ruolo di direttore e solista.
Tra i principali impegni della stagione 2011-12 figurano il Concerto di Dvorak con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, concerti con la Kremerata Baltica, con la Filarmonica Toscanini, con l’Orchestra Sinfonica della Rai, con l’Orchestredu Capitole de Toulouse e una tournée in Giappone. Brunello completerà l’integrale delle Suites di Bach all’Accademia di Santa Cecilia e a Modena.
Mario Brunello ha studiato con Adriano Vendramelli, perfezionandosi in seguito con Antonio Janigro. È direttore musicale del festival “Artesella arte e natura” e direttore artistico del Premio Borciani e del Festival del Quartetto di Reggio Emilia. È stato nominato Accademico di Santa Cecilia.
Brunello suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.