Sono trascorsi 42 anni dalla prima di “Mistero Buffo”: era infatti il 1969 quando Dario Fo e la moglie Franca Rame andavano in scena a Milano. Il 10 dicembre alle 21.00 i due attori porteranno lo spettacolo al Forum Guido Monzani di Modena: è la sorpresa che chiude un anno fortunato della rassegna “Forum Eventi”. I biglietti dello spettacolo sono già in prevendita presso tutte le filiali della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
È lo stesso Dario Fo a spiegare la ragione del successo di “Mistero Buffo” e a ripercorrerne le tappe principali: “Nel 1969, in occasione della prima, recitavamo in un capannone di una piccola fabbrica dismessa dalle parti di Porta Romana che avevamo trasformato in una sala di teatro con il nostro gruppo – racconta Dario Fo – Franca ed io ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa. Lo spettacolo ottenne grande successo e venne replicato centinaia di volte nel teatro di via Colletta, in palazzetti dello sport, chiese sconsacrate, locali cinematografici, in balere e perfino in teatri normali.
Mistero Buffo cercava di dimostrare che esiste un teatro popolare di grande valore, nient’affatto succube o derivato da testi della tradizione erudita, espressione della cultura dominante. In quell’occasione ci si sentiva ripetere a tormentone: «Non esiste una forma espressiva popolare autonoma perché l’unica cultura autentica e di pregio è quella espressa dal potere dominante. L’altra, quella cosiddetta popolare, in verità è solo risultato di scopiazzature.» Insomma: gli unici poeti validi sono quelli dalle corti dei principi e dell’alta borghesia. Fu proprio in quel tempo che scoprimmo dei ricercatori di grande valore che ci davano ragione, a cominciare da Pitrè, Toschi e De Bartholomeis, Tullio de Mauro e Gianfranco Folena, il quale nel suo saggio “Il Linguaggio del caos” ci dedicava uno straordinario capitolo (“Le lingue della commedia e la commedia delle lingue”) nel quale, fra l’altro, diceva: «l’interlingua teatrale di Fo non richiede dal pubblico per essere intesa specifiche competenze dialettali perché la mimica, il lazzo, l’onomatopea compensano l’apparente arbitrarietà linguistica e la carenza semantica e perché Fo, grandissimo mimo, padroneggia da maestro le tecniche del discorso e della narrativa popolare. […] Se volete godervi per esteso il significato di giullare, se pur tradotto nel nostro tempo, andate ad assistere a qualche brano di Mistero Buffo messo in scena da Franca Rame e Dario Fo. Lì potrete ottenere un’idea del tutto credibile di cosa fosse il teatro satirico dei giullari medioevali».
Debuttando anche fuori dall’Italia dall’Inghilterra alla Spagna, per poi arrivare in Grecia e in Russia, rintracciavamo brani del tutto sconosciuti raccolti da ricercatori di Paesi e culture diverse. Noi li si metteva in scena quasi a soggetto. Il testo definitivo lo si stendeva solo dopo averlo recitato per mesi interi. Ritrovammo canovacci rappresentati secoli fa dai comici dell’arte, soprattutto in Francia, brani recitati da Arlecchino e da altre maschere, e in seguito a un nostro viaggio in Cina riuscimmo ad arricchire il nostro repertorio anche della “Storia della tigre”. Così, ad un certo punto, ci accorgemmo recitando a Roma nello chapiteau di un circo viaggiante che raccoglieva più di 2000 persone che la mole del testo di Mistero Buffo si era ormai decuplicata.
Per riuscire a misurarne la dimensione decidemmo di recitare ogni sera uno spettacolo con testi completamente differenti. Così si giunse a mettere in scena la bellezza di sei “Misteri Buffi”. Ma se dovessimo oggi ripetere lo stesso esperimento, siamo certi che la sequenza delle nostre esibizioni raggiungerebbe il numero di dieci e più testi autonomi.
Oggi, dopo quasi mezzo secolo, torniamo in scena con una selezione di questo nostro spettacolo “dei primordi”. Non ci è stato facile decidere quali testi privilegiare. Siamo sicuri che durante questa nuova tournée teatrale, nelle varie serate inseriremo qua e là altri testi e soprattutto andremo recitando all’improvviso in modo a dir poco esagerato. Ma dovete capire: per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all’aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare”.
UN ANNO DA RECORD: TUTTI I NUMERI DI “FORUM EVENTI”
Una ricetta vincente quella di “Forum Eventi”, giunta quest’anno alla seconda edizione. La rassegna culturale organizzata dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna con il patrocinio del Comune di Modena non è ancora conclusa (sono in programma ancora quattro appuntamenti, tre a novembre e quello conclusivo di dicembre) ma gli organizzatori possono già confermare il successo dello scorso anno: ad oggi, infatti, sono ben 10.000 gli spettatori di tutte le età che hanno seguito i diversi eventi e molto probabilmente a fine rassegna se ne potranno contare 14.000. Merito di ingredienti di alta qualità: nella stagione estiva e in quella autunnale sono stati proposti complessivamente 17 eventi; 33 gli artisti coinvolti tra cui 6 autori, 12 musicisti, 6 giornalisti, 3 attori, 6 attori per bambini, in grado di coinvolgere ed emozionare un pubblico eterogeneo con reading, dibattiti, incontri con scrittori, concerti, spettacoli per i più piccoli. La rassegna è stata in grado di coinvolgere il grande pubblico e interpretare lo spirito del tempo in cui viviamo.
I prossimi appuntamenti di novembre di “Forum Eventi” saranno venerdì 4 novembre alle 21.00 con il musicista e compositore Roberto Cacciapaglia, che porta a Modena il suo Ten directions tour 2011; martedì 8 novembre alle 21.00 Valerio Massimo Manfredi presenta il suo ultimo libro Otel Bruni; domenica 13 novembre alle 17.00 Corrado Augias e il pianoforte di Giuseppe Modugno renderanno omaggio al genio musicale salisburghese con lo spettacolo Raccontare Mozart.
Per info: 059.2021093 – www.forumguidomonzani.it