Il discorso del Comandante Carlo Di Palma tenuto questa
mattina in Cappella Farnese, a Palazzo d’Accursio, in occasione della Festa
del 151° del Corpo di Polizia Municipale di Bologna.“Signor Sindaco, Signor Prefetto, Autorità civili, militari e religiose,
colleghi, cittadini. Rivolgo, a nome mio e del Corpo di Polizia Municipale
di Bologna il saluto e il ringraziamento per essere oggi in questa bella
Sala del Palazzo Comunale, a festeggiare un anno di attività e 151 anni di
storia del Corpo.
Il 28 ottobre del 1860, (una domenica per l’esattezza, segno che l’odierna
necessità di lavorare di più e meglio, ci accomuna oggi, almeno un poco,
alla grande tradizione degli anni difficili ma entusiasmanti dell’Unità
d’Italia) la Giunta del Comune di Bologna deliberò la nascita delle prime
Guardie Municipali. Tre giorni dopo le prime 24 Guardie uscivano in strada
per adempiere al compito di vigilare sull’osservanza dei regolamenti
comunali: igiene pubblica, commercio, nettezza urbana, abusi edilizi e
molto altro, negli anni a seguire.
In questi 151 anni di storia e di cronaca, attraverso le dure prove di due
guerre mondiali, delle progressive e a volte repentine mutazioni sociali ed
economiche, della ricostruzione di uno stato e di una città democratici
dopo il ventennio del fascismo, ma anche grazie ad una ininterrotta
tradizione di civismo, solidarietà e amore per la vera libertà che i
bolognesi certamente possiedono fin dall’era dei liberi comuni, Bologna ha
sempre annoverato, tra le proprie e più gloriose istituzioni, il Corpo di
Polizia Municipale.
E’ anche attraverso il costante servizio delle donne e degli uomini di
questo antico Corpo di Polizia Locale, infatti, che è stato possibile
affrontare e spesso vincere sfide difficili come quelle imposte dalla
complessità cittadina a chi vuole governare e soprattutto governare bene:
sicurezza urbana e stradale, mobilità e traffico, educazione civica e
rispetto diffuso e autentico delle regole che presiedono alla vita di
tutti, siano essi cittadini, attività economiche, Università, associazioni,
istituzioni laiche o religiose.
Dunque vogliamo anche quest’anno illustrare brevemente ma
significativamente le attività svolte dal Corpo nell’anno appena trascorso,
attraverso cinque grandi tematiche concettuali, idonee ad illustrare buona
parte del nostro servizio.
E’ ancora la strada, semplicemente la strada il luogo nel quale dobbiamo
continuare a misurare davvero se abbiamo fatto passi avanti nell’essere
cittadini autentici, persone etiche e coscienti, individui rispettosi dei
diritti altrui e pertanto convinti difensori di un sempre più necessario
sistema di regole. Come diceva Indro Montanelli: “Anche quando avremo
messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che
dall’interno della sua coscienza fa obbligo a ogni cittadino di regolarsi
secondo le regole.”
Ed è di tutta evidenza che, da questo punto di vista, anche se la forbice
dei decessi per incidenti stradali continua lentamente ma abbastanza
costantemente a restringersi, l’insieme dei dati contravvenzionali in
nostro possesso, obbliga oggi più che mai tutti, operatori di polizia,
istituzioni, amministratori e soprattutto famiglie, insegnanti ed
educatori, a mantenere alta la guardia e lo sforzo di convincere ciascuno
ad essere più attento a quel bene irrinunciabile che è la sicurezza
stradale, poiché, è sempre bene ricordarlo, anche a Bologna si muore o ci
si infortuna gravemente e permanentemente ancora e soprattutto a causa di
semplici infrazioni al codice della strada, piuttosto che per altre azioni
criminose afferenti il codice penale.
Dal 1° settembre 2010 al 31 agosto 2011, nell’ambito dell’attività di
infortunistica stradale svolta dal Corpo (che come è risaputo svolge in
modo pressoché prioritario tale servizio in ambito urbano) 6.712 persone
sono risultate coinvolte in sinistri stradali, dunque 18 al giorno; 2534
sono quelle che hanno riportato infortuni, 22 con prognosi riservata,
mentre sono stati 23 quelle decedute, quasi uno ogni 16 giorni. In questo
quadro, in alternanza tra miglioramenti e confermate criticità, aumentano
ancora e purtroppo i casi di omissione di soccorso, da 11 a 15. Quale sia
la ricaduta economica, sanitaria, assistenziale ed infine sociale, di
questo quadro, dovrebbe essere un monito più che sufficiente, ma così non è
purtroppo, come è agevole constatare osservando qualche dato relativo
all’attività contravvenzionale e repressiva svolta dagli appartenenti al
Corpo.
Attraverso le migliaia di servizi dedicati alla sicurezza stradale, svolti
soprattutto grazie allo sforzo quotidiano delle nostre pattuglie di
quartiere e di motociclisti, abbiamo accertato quasi 62.00 punti patente
da decurtare, ritirato 480 patenti, rilevato 1137 mancate revisioni, 1066
casi di mancato uso della cintura di sicurezza e ben 1117 relativi al
mancato uso di occhiali o lenti obbligatorie. Abbiamo realizzato numerosi
servizi speciali notturni, nell’ambito dei quali l’uso di etilometri e
telelaser ha consentito, tra l’altro, di reprimere 141 casi di guida sotto
l’effetto di tassi alcolemici vietati e 30 relativi all’uso di sostanze
psicotrope. Cala, ma è ancora un comportamento a rischio troppo elevato, il
mancato rispetto delle indicazioni semaforiche, rilevato 4.537 volte dai
soli sistemi STARS, contro i 5.347 dell’anno precedente,
L’attività contravvenzionale totale, circa 584.000 accertamenti, si è
attestata su valori leggermente inferiori a quella rilevata un anno fa,
anche grazie a un sensibile calo dei transiti vietati in corsie
preferenziali, da oltre 202.000 agli attuali 151.000, ma preoccupa
l’innalzamento degli accessi non autorizzati nella ZTL, da poco meno di
160.000 a quasi 211.000.
Eppure la sicurezza stradale è una battaglia di lungo periodo che speriamo
di vincere non solo sulle strade, ma soprattutto nelle scuole, tra i
ragazzi, raggiungendoli un poco a tutte le età, cercando di agganciare così
anche le loro famiglie, gli adulti, attraverso un costante e fiducioso
sforzo comune. Per fare tutto questo abbiamo utilizzato 1394 servizi svolti
da nostri agenti e ufficiali particolarmente motivati, svolgendo,
attraverso i nostri corsi e le nostre testimonianze, 5000 ore di attività
nelle scuole, all’interno di 834 classi, raggiungendo 20.533 studenti,
anche tramite uscite a piedi e in bicicletta
Bologna ha felicemente adottato quello che solo oggi viene definito un
moderno sistema di prossimità per la polizia locale, da oltre 40 anni.
Facciamo cioè prossimità vera fin dagli anni ‘70, impiegando a tutt’oggi
circa il 50% del totale degli operatori di Polizia Municipale, proprio nei
reparti dislocati nei quartieri. Dobbiamo ricordarlo non solo ad altri
soggetti istituzionali e ad altre città, molte delle quali avviano soltanto
oggi una simile esperienza, ma anche a noi stessi, perché presidiare il
territorio attraverso nuclei territoriali di Polizia Municipale
direttamente collocati nei quartieri cittadini, non è soltanto una cosa
saggia ed intuitivamente giusta, ma è soprattutto una sfida quotidiana non
altrettanto facile da vincere. La tentazione di accentrare tout-court, di
specializzare, o semplicemente l’evidente difficoltà di mantenere standard
quantitativi e qualitativi accettabili di personale “pronto all’uso”, può
infatti indurre a qualche riflessione dubitativa quando si deve decidere
come andare avanti con la tipica e inevitabile frammentazione che deriva da
un sistema basato sui 18 comandi di Quartiere dei primi vent’anni di
esperienza e sui 9 di oggi.
Eppure non pensiamo possa esistere un altro modo di fare polizia di
prossimità, o meglio polizia di comunità, come più appropriatamente oggi si
tende a definire, che quello di continuare ad investire e se possibile
reinvestire attraverso comandi territoriali sempre più efficienti e
organicamente numerosi. Dobbiamo continuare a mantenere, direttamente, sul
territorio, agenti e ufficiali esperti, veicoli, attrezzature e strumenti
di lavoro, ma anche e soprattutto metodologie di analisi del tessuto
sociale, pattugliamento ravvicinato, conoscenza diretta ed approfondita
dell’ambiente urbano e delle specificità della locale cittadinanza,
acquisizione continua di quel patrimonio di informazioni così fondamentale
nel garantire la nostra costante collaborazione verso le altre forze di
polizia.
Forse la chiave di risoluzione di questo paradosso risiede proprio nel
ripensare la massa critica dei singoli presidi, poiché è evidente che se
per gestire nel miglior modo possibile un nucleo territoriale occorrono
comunque 2 o 3 ufficiali e una seppur minima struttura di gestione interna,
è altrettanto vero che un simile dispositivo otterrebbe maggiore efficacia
ed efficienza se fosse conferito a cinque o sei reparti di 50-80 uomini
ciascuno, piuttosto che nella situazione attuale caratterizzata da 9 (oltre
al Nucleo Vigilanza Palazzo) reparti con dimensioni di 25-40 unità. Se cioè
vogliamo continuare a fare servizio, anche appiedato o in bicicletta, sulle
vie e nelle piazze del centro e della periferia cittadini, dobbiamo
orientarci senza alternative alla massima ottimizzazione possibile dei
risicati numeri che l’organico oggi ci concede.
Per fare tutto questo i nostri nuclei territoriali hanno complessivamente
svolto un’imponente carico di lavoro, pari ad oltre 101.000 ore di servizio
per i controlli del territorio, impegnando 24.126 presenze-agente. Sono
stati operati specifici servizi in autonomia, coprendo 227 diverse
manifestazioni serali e festive, 142 servizi serali e notturni di
repressione nel campo della sicurezza stradale, e quasi 1400 servizi, per
un totale di 6900 ore circa, direttamente mirati a contrastare il degrado e
a garantire maggiore controllo del territorio, sempre in orari serali e
notturni.
I comandi distaccati hanno peraltro garantito 6416 ore di ricevimento
pubblico, ascoltando 17.652 persone, gestendo più di 46.000 contatti
telefonici, rilasciando 585 permessi di transito. Siamo entrati migliaia di
volte nelle case dei nostri cittadini, verificando 27.287 pratiche
anagrafiche, una ogni 14 residenti complessivi.
Fare prossimità ha voluto dire anche presidiare con varie modalità 68
plessi scolastici, impiegando solo per questo 4760 ore di servizio. Oltre
13.000 i controlli e i pattugliamenti di quartiere eseguiti presso attività
commerciali, artigianali e pubblici esercizi, nonché quasi 10.000 quelli
riguardanti parchi e giardini pubblici.
A partire dal prossimo anno saranno infine disponibili ulteriori dati su
questa che è certamente l’attività di servizio fondamentale del Corpo,
poiché è già stato avviato un nuovo sistema di monitoraggio delle attività
di prossimità che ci accingiamo a fornire periodicamente e in forma di
report informatico agli stessi presidenti di quartiere.
Operare un controllo del territorio, per una forza di Polizia Locale come
la nostra, costituisce anche e soprattutto un contributo di peso nel
garantire la tutela di quell’irrinunciabile bene pubblico che è la
sicurezza urbana. Accanto alla missione fondamentale di garantire ordine e
sicurezza pubblica, svolta grazie ai preposti Organi dello Stato, dunque
attraverso il presidio costante, puntuale e rassicurante garantito dal
Signor Prefetto, dal Signor Questore, dai colleghi dell’Arma dei
Carabinieri e da tutte le altre Forze di Polizia dello Stato, a cui
dedichiamo ancora una volta il nostro particolare ringraziamento, la
Polizia Municipale di Bologna deve collaborare diuturnamente e
consapevolmente cercando di assicurare anzitutto il rispetto delle prime
regole di convivenza civile.
L’attività svolta in questo senso dai reparti specializzati del Corpo,
Polizia Amministrativa e Reparto Sicurezza anzitutto, in sinergia con
quella garantita dai nove presidi territoriali, ne costituisce un esempio
molto concreto.
831 controlli specializzati eseguiti nei confronti di altrettante attività
commerciali e pubblici esercizi, 756 sequestri amministrativi e penali, 225
controlli di fiere e mercati, 2318 violazioni elevate, 140 servizi notturni
mirati e 82 festivi, ne sono la concreta riprova.
Il Reparto di Sicurezza Urbana e Antidegrado ha garantito inoltre, 375
servizi con altre forze di polizia, aumentando ulteriormente il già elevato
totale raggiunto nell’anno precedente pari a 204, operando 82 arresti, 938
denunce a piede libero, 240 fotosegnalamenti, nonché effettuando 69 servizi
mirati al contrasto dello spaccio di stupefacenti, 314 servizi di controllo
in parchi e giardini tramite l’utilizzo delle unità cinofile, nonché 217
servizi anti-borseggio.
Il Corpo assicura il proprio impegno anche nell’ambito della tutela e della
protezione dello spazio urbano da specifici fenomeni di degrado, a
cominciare dalla vera e propria piaga del graffitismo deregolato.
L’attività denominata PANDORA (acronimo di: Pattugliamento Anti Degrado e
Osservazione Reattiva dell’Ambiente) ha, come noto, assicurato i primi
concreti risultati. Nel corso di diverse attività di indagine, è stato
possibile giungere alla denuncia di ben 32 persone, svolgere 15
perquisizioni domiciliari, 13 a Bologna e provincia e 2 in altre regioni,
sequestrare 584 bombolette spray e numeroso altro materiale afferente i
reati previsti in materia. L’attività di “monitoraggio graffiti” svolta dai
vigili di quartiere ha portato inoltre, fino ad oggi, alla schedatura e
alla referenziazione tipologica e topografica di 17.034 graffiti e firme,
le così dette “TAG”, elevando tra l’altro 320 verbali per affissioni
abusive.
L’attività dell’Ufficio Polizia Giudiziaria, ad integrazione e supporto
trasversale dell’intera organizzazione territoriale e specialistica del
Corpo Polizia Municipale, sta peraltro imboccando una strada professionale
sempre più significativa e di correlata costante crescita qualitativa.
Tutto questo è stato possibile anzitutto grazie alla direzione e alla
fiducia che in tal senso l’Autorità Giudiziaria, a partire dal Signor
Procuratore Capo Dott. Roberto Alfonso, ha voluto assicurare al personale
del Corpo così impegnato.
Dobbiamo inoltre rammentare che, nelle prossime settimane, le procedure
necessarie alla costituzione della prima Sezione di Polizia Giudiziaria
(mai creata precedentemente) con personale della Polizia Municipale di
Bologna presso la Procura, su disposizione e mandato del Signor Procuratore
Generale della Corte d’Appello dott. Emilio Ledonne, saranno finalmente
ultimate. Crediamo che ciò costituisca un felice e chiaro esempio di quale
possa e debba essere il contributo della Polizia Municipale e del Sindaco
della città, a vantaggio e supporto del defatigante e fondamentale lavoro
svolto dall’organo inquirente della nostra Magistratura. Le recenti
indagini che hanno già coinvolto la Polizia Municipale in quanto Ufficio di
Polizia Giudiziaria, molte delle quali condotte sotto la puntuale direzione
del Procuratore Aggiunto dott. Valter Giovannini – che cogliamo l’occasione
per ringraziare -, basti pensare, tra le altre, a quella ancora in corso
nonché di straordinario impegno e complessità che sta interessando il tema
dei permessi concessi a falsi invalidi e altre fattispecie di transito
vietato e sanzioni correlate, sono altrettanti, evidenti esempi di questo
sforzo e di questa crescita.
In questa direzione segnaliamo anche il crescente e proficuo lavoro svolto
con la Procura dei Minori, grazie all’impulso e all’attenzione che il
Procuratore Capo Regionale Dott. Ugo Pastore ha voluto e saputo mettere in
campo.
L’Ufficio di PG ha inoltre effettuato o processato nell’anno: 1739 attività
di indagine, 538 denuncie per reati vari, 93 accertamenti di violazione
legge Bossi-Fini, 53 comunicazioni al Tribunale dei Minori, 28 verbali di
perquisizione.
Anche il Reparto di Vigilanza Edilizia ha contribuito validamente in questo
contesto, garantendo la propria competenza specializzata attraverso la
predisposizione di 254 verbali a carattere penale, 698 controlli edilizi, 4
sequestri preventivi di immobili e 34 denuncie per invasioni di terreni o
edifici.
E’ spesso poco agevole rappresentare e far comprendere quanto il Corpo
debba essere caratterizzato, accanto alla centrale azione di pattugliamento
e controllo, anche da una complessiva capacità di garantire tutte le
attività gestionali e burocratico-adempimentali, necessarie a sovrintendere
alle funzioni di polizia locale. Per fare tutto questo il Corpo si avvale
anche di 61 operatori amministrativi, che con lodevole capacità
contribuiscono, laddove possibile, allo sforzo di contenimento dei limiti
imposti dalle scarsità d’organico.
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che ricordiamo essere in tal senso una
delle strutture più significative dell’intera organizzazione comunale, ha
curato in un anno di riferimento oltre 37.000 contatti con i cittadini.
L’ufficio preposto alle sanzioni accessorie, oltre a quanto già indicato
nella parte relativa alla sicurezza stradale, ha operato 827 sequestri
amministrativi, 603 fermi di veicoli, avviato lo smaltimento di 169 ruderi
e recuperato 383 veicoli oggetto di furto.
Lo Staff Comando, di cui non è possibile sintetizzare qui la complessa
azione (meglio illustrata nell’allegato tecnico), ha tra l’altro gestito
le risposte a 1095 esposti di cittadini, 5475 comunicazioni email, nonché
oltre 1000 pratiche complesse verso altri uffici statali e locali.
La centrale Radio Operativa del Corpo, strumento fondamentale di
continuità, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, a garanzia dei cittadini e
delle necessità di tutti, per quanto attiene ovviamente la competenza
effettiva del servizio, ha gestito un traffico di 120.000 telefonate,
elaborando oltre 47.000 schede operative, con una media giornaliera
rispettiva superiore a 328 telefonate e 130 schede. Perché questo possa
avvenire la C.R.O. utilizza un sistema di collegamento radio digitale, con
469 terminali radio, un complesso di videosorveglianza basato su oltre 300
telecamere, la gestione remota di varchi a fittone mobile, nonché la
professionalità di un nucleo specializzato composto da agenti, assistenti e
ufficiali, integrati da adeguato personale di complemento a rotazione.
Il Reparto Vigilanza Palazzo ha assicurato, oltre al controllo del Palazzo
quale cuore nevralgico della Città, tutti i servizi di sicurezza e ausilio
legati alle attività del Consiglio Comunale, 66 servizi di scorta Gonfalone
e cerimoniale, 261 attività di istituto relative alla legge sui trattamenti
sanitari obbligatori, 3917 rilasci di permessi temporanei di accesso per la
ZTL e aree pedonalizzate, nonché 80 ore di educazione civica e storica dei
luoghi del Palazzo Comunale.
La Protezione Civile, incardinata nel Corpo Polizia Municipale nell’ambito
della più vasta sfera di Settore che lo contraddistingue, svolge un compito
di grande complessità e specializzazione, garantendo una programmazione e
una capacità di attivazione concreta nel campo della prevenzione, del
soccorso e della prima assistenza, nonché il superamento di svariate
emergenze, organizzando e coordinando all’uopo 560 volontari, nonché
collaborando agli organi superiori di Protezione Civile, a iniziare dalla
locale Prefettura, anche in ordine ai temi della “Difesa Civile”.
Tra le attività più significative dell’anno trascorso ricordiamo 20 servizi
di supporto per emergenza profughi Nord-Africa, 2 servizi di attività
connesse a bonifiche di ordigni e relative evacuazioni, 28 servizi
anti-incendio, 99 di complessiva allerta meteorologica e ondate di calore,
33 per rischio esondazione, 25 di assistenza alla popolazione, 106 rilasci
di autorizzazioni e pareri di competenza.
Il vero compito di una festa come quella del 151° del Corpo, è soprattutto
quello che traspare dalle parole qui pronunciate e dall’imponente messe di
dati che sono alla base di queste. Far capire a tutti quanto e quale sia il
lavoro svolto dalle donne e dagli uomini della Polizia Municipale.
Se infatti è con una certa soddisfazione che possiamo parlare di una
generale tenuta sulla mole di lavoro anche quest’anno prodotta, non è
francamente più possibile rinviare il tema degli organici. La riduzione, in
un solo anno, di altre 22 unità, a fronte di un depauperamento storico che
ha visto calare di quasi 100 unità il Corpo nell’ultimo decennio, e che
allo stato tenderà a proseguire con analogo ritmo, le difficoltà crescenti
per la correlata penuria di ufficiali, nonché la complessità di un quadro
che vede aumentare l’età media degli appartenenti al Corpo al livello
insostenibile di quasi 50 anni di età (con il correlato che da ciò deriva
in termini di idoneità e disponibilità ai ruoli più operativi), sono
elementi sufficientemente imprescindibili perché venga oggi almeno
valutata, la questione essenziale di una nuova stagione di assunzioni.
Ciò non di meno assicuro il Sindaco, che ringrazio sentitamente per la
stima e la fiducia che ha ritenuto concedermi e a cui auguro un lungo e
proficuo lavoro per il bene della Città, che continueremo certamente a
fare, tutti, il nostro dovere. Anzi, dovremo applicarci sempre di più e
sempre meglio per fare in modo che nulla di ciò che è disponibile vada
perduto. Sappiamo infatti di non essere esenti da difficoltà e limiti,
comprendiamo e cerchiamo di discernere non solo tra gli attestati di stima,
ma anche tra le critiche a noi talvolta rivolte, e proprio per questo
cerchiamo ogni giorno di migliorare ciò che è in qualche modo migliorabile.
Ciò non di meno sappiamo di essere una risorsa fondamentale nella gestione
della Città e soprattutto sappiamo di poter contare sull’aiuto quotidiano
di gran parte dei nostri concittadini, giovani, anziani, famiglie,
volontariato e istituzioni, realizzando in questo modo e nella pratica del
servizio quella autentica sussidiarietà che si chiama senso civico, buona
volontà, solidarietà, fiducia reciproca.
Mi sia infine consentito di rivolgere un saluto e un ringraziamento ai miei
cari colleghi, donne e uomini appartenenti al Corpo, nonché alle nostre
famiglie, ai nostri cari, ai tanti amici che ogni giorno ci supportano,
volendoci bene. Ne abbiamo sempre bisogno.
Viva la Città di Bologna, viva il Corpo di Polizia Municipale!”