Il Gruppo Provinciale Italia dei Valori in Provincia di Reggio Emilia ha depositato un Ordine del Giorno per chiedere una maggior attenzione da parte degli enti locali tutti sulle società dei “compro-oro”. Infatti, secondo il ‘Rapporto Italia 2011’ dell’Eurispes, negli ultimi due anni i cosiddetti negozi ‘compro oro’ in Italia sono quadruplicati, generando un giro di affari di circa tre miliardi di euro all’anno. Anche in Emilia-Romagna si è riscontrato un vero e proprio proliferare di ‘compro oro’ che, tra il 2009 e il 2011, hanno registrato un incremento pari al 25%. Una crescita esponenziale avvenuta anche grazie a procedure amministrative molto snelle e – nella maggior parte dei casi – lacunose dal punto di vista dei controlli.
Quello che come partito vogliamo portare all’attenzione ,oltre il rischio concreto di una papabile truffa nei confronti dei consumatori finali – spesso non al corrente delle reali quotazioni dell’oro – è il fatto che l’universo dei ‘compro oro’ cela anche altre insidie ben più serie, come il rischio di infiltrazioni mafiose o – più in generale – episodi criminogeni, tra cui possiamo riscontrare la contraffazione, usura, ricettazione e violazione delle leggi di pubblica sicurezza.
Vista anche l’approvazione all’unanimità da parte della Regione Emilia-Romagna di un documento analogo ,presentato dalla Consigliera Regionale IDV, Liana Barbati, ci poniamo il preciso intento di regolamentare maggiormente questo fenomeno e – laddove sia possibile – di arginare i fenomeni criminogeni ad esso legati.
Noi dell’Italia dei Valori chiediamo l’impegno, in primis, degli enti locali, a partire, visto anche l’atto di indirizzo approvato sopracitato, dalla Regione per finire con i Comuni, in stretta collaborazione tra loro, con l’intento di promuovere un’attività di monitoraggio orientata a censire i punti vendita operanti sul territorio. Una volta realizzata una radiografia esaustiva del fenomeno, si chiede di promuovere una serie di interventi di prevenzione primaria e secondaria al fine di evitare l’infiltrazione, l’espansione ed il radicamento nel territorio regionale di associazioni criminose mediante questo genere di attività. Infine, chiediamo alla Giunta di sollecitare Governo e Parlamento perché venga adottata una normativa omogenea su tutto il territorio nazionale che preveda – per l’apertura di un nuovo esercizio – anche l’iscrizione obbligatoria in un apposito albo.