E’ stato ascoltato stamane in Procura a Modena Riccardo Riccò. Smentendo nuovamente l’autoemotrasfusione, il ciclista formiginese ha ribadito quello che aveva gia detto al Coni, ovvero che in febbraio, prima di stare male, si era fatto da solo una infusione di ferro su prescrizione medica. A sostegno della sua dichiarazione Riccò ha consegnato al magistrato due certificati medici in cui gli veniva prescritta una terapia a base di ferro.
Il ciclista ha poi aggiunto di non ricordare nulla di quel giorno, il 7 febbraio scorso quando rischiò di morire. Ha riferito di aver perso lucidità alle 5 del mattino e di essersi davvero risvegliato solo in ospedale a Baggiovara.