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Si diplomano gli imprenditori del Master nazionale sulle reti d’impresa, supportato da Confindustria Modena e Industriali Reggio

È stato un successo il corso di alta formazione in “Gestione e sviluppo delle reti di impresa” che si chiude con l’ultima lezione prevista nel programma e con la consegna dei diplomi ai partecipanti sabato 22 ottobre alle 11 presso la sede di Nuova Didactica, la scuola di formazione manageriale di Confindustria Modena, che insieme a Cis, la scuola di formazione della Associazione Industriali di Reggio Emilia, è stata sede delle lezioni.

Si tratta del secondo master in Italia e il primo in Emilia-Romagna, organizzato con l’obiettivo di aiutare le imprese a conoscere meglio e a sfruttare appieno le potenzialità delle aggregazioni tra le aziende, in particolare utilizzando lo strumento del contratto di rete, regolato dalla legge 33 del 2009.

Il successo del progetto è misurabile attraverso le valutazioni più che positive dei partecipanti. Fin dalla fase iniziale: i 15 posti pensati inizialmente per il corso non sono stati sufficienti a soddisfare le richieste che sono arrivate da tutta Italia; alla fine sono stati scelti 30 tra imprenditori, dirigenti d’azienda, manager e rappresentanti delle associazioni territoriali di Confindustria interessati ad approfondire l’argomento, per l’impatto che ha sul futuro delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni.

Alla consegna dei diplomi sabato 22 ottobre saranno presenti Aldo Bonomi, presidente di RetImpresa, l’agenzia creata da Confindustria per le aggregazioni tra imprese, Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Modena, e Stefano Landi, presidente dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia.

Il corso ha toccato diversi aspetti del “fare rete” (organizzativo, finanziario, fiscale e civilistici) facendo emergere come questo sia uno strumento giuridico importante per le imprese che vogliono lavorare insieme. L’obiettivo del percorso formativo, infatti, era fornire competenze in grado di valorizzare l’effetto-rete e fornire conoscenze distintive di governance dell’innovazione.

Ma la lezione più importante di questi cinque mesi di lavoro è stata che la “rete di imprese” deve essere vissuta come un modello organizzativo, non solo come uno strumento giuridico. Certamente è uno degli strumenti più efficaci, essendo stato realizzato di recente con un’attenzione specifica alle aggregazioni, ma il problema continua a essere soprattutto culturale.

«Le imprese devono innanzitutto diventare realmente consapevoli che nell’attuale contesto di competizione dei mercati “piccolo non è più bello”», osserva Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Modena. «Per affrontare i costi e le difficoltà del fare ricerca per innovare prodotti e processi o del muoversi in lontani angoli del globo per conquistare nuovi clienti occorrono spalle larghe. Gli imprenditori devono decidere di “aggregarsi” perché è vantaggioso, gli strumenti per farlo nel modo più adatto si possono trovare. I contratti di rete offrono il vantaggio di lasciare le imprese autonome nella struttura ma valorizzando la possibilità di compiere un percorso comune su alcuni aspetti come ad esempio internazionalizzazione, ricerca o marketing».

«Oggi le imprese, soprattutto le piccole, faticano a rimanere competitive – ha commentato Stefano Landi, presidente dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia – La conquista di nuovi mercati impegna ingenti risorse finanziarie e richiede sforzi organizzativi. La collaborazione tra imprese, specie per quelle più piccole e che non realizzano un prodotto proprio, rappresenta uno dei principali elementi per aumentare la capacità di innovare e restare competitivi. Industriali Reggio Emilia crede molto al tema delle reti tra imprese, per questo abbiamo scelto di collaborare con Confindustria Modena per promuovere la nascita di aggregazioni e per sostenere le imprese associate nel percorso di creazione di reti di impresa. Il corso di alta formazione che si conclude sabato ed il nostro nuovo servizio denominato “Sportello Reti” vanno in questa direzione».

«RetImpresa lavora quotidianamente per la promozione delle reti d’impresa», ha spiegato il presidente Aldo Bonomi. «Tra le varie attività la formazione ha un ruolo fondamentale: per questo motivo stiamo lavorando su scala nazionale per la creazione di figure professionali in grado di utilizzare al meglio lo strumento del contratto di rete e di diffonderne la conoscenza, su scala sempre più ampia e all’interno di imprese di ogni dimensione e settore. La “Scuola di alta formazione per i manager di rete” è un’iniziativa di altissimo valore e sono sicuro che il master che si è concluso abbia rappresentato un’importante occasione di arricchimento per i partecipanti, che mi auguro contribuiranno con noi alla creazione e alla diffusione di una cultura del “fare rete” all’interno del sistema imprenditoriale italiano».

Durato cinque mesi, Il corso è stato strutturato in sei moduli didattici per un totale di 12 giornate di aula (84 ore) con formula week end (venerdì e sabato).

A realizzarlo è stata la Luiss Business School, la scuola di formazione manageriale dell’Università Guido Carli di Roma, con il supporto di Confindustria Modena e Industriali Reggio Emilia; patrocinato da RetImpresa, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e dalle Camere di Commercio delle due province, con la sponsorizzazione e la collaborazione tecnica di Unicredit e la sponsorizzazione di Warrant Group.

















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