Astensione dagli straordinari e dalle prestazioni aggiuntive. È quanto è stato proclamato dalle organizzazioni sindacali Slp Cisl, Uil Post, Ugl e Confsal per il mese di ottobre. La protesta riguarda il mancato accordo sul rinnovo del premio di risultato e le carenze di operatori impiegati nelle Poste reggiane.
“Nella provincia di Reggio Emilia, dove sono circa un migliaio le persone impiegate nel settore delle poste, non si può pensare che un’azienda che ha, in Italia, chiuso il bilancio del 2010 con un miliardo di euro di utile si rifiuti di concedere un aumento sul premio di risultato 2011 – 2013. Questo anche alla luce del difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo”. Scuote la testa Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale Cisl Reggio Emilia nel commentare le recenti decisioni dell’azienda.
“Ben 35 sportellisti e 20 portalettere. Questi – spiega Paolo Iotti, segretario provinciale Slp (Federazione lavoratori poste) Cisl Reggio Emilia – gli operatori assenti nella provincia reggiana, dove l’azienda è sotto organico. Si assiste infatti a una forte carenza di personale soprattutto alla sportelleria, dove i pochi operatori sono costretti a lavorare con strumenti ormai logori e obsoleti. L’azienda non sostituisce chi si ritira dal lavoro o viene trasferito”.
“Per garantire l’apertura degli uffici e la distribuzione della corrispondenza – prosegue il segretario –, i lavoratori rimasti in servizio sono costretti a straordinari e prestazioni aggiuntive. Tutto questo per coprire le carenze delle Poste Italiane”.
“Molti sportellisti – aggiunge Iotti – vengono quotidianamente distaccati in uffici diversi da quello di assegnazione per coprire le carenze di personale. A fronte di questo hanno un rimborso di trasferta di pochi euro. Analogo il caso dei portalettere ai quali, quasi tutti i giorni, vengono richieste prestazioni aggiuntive per sostituire i colleghi assenti e, utilizzando mezzi al limite della sicurezza”.
“Sapendo di causare disagio, ci scusiamo con i cittadini per le ricadute, come corrispondenza non consegnata e code negli uffici causate dal blocco degli straordinari, ma le responsabilità sono da attribuire esclusivamente a Poste Italiane”. Conclude dalla sede di via Turri.