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Infiltrazioni all’Ospedale Ramazzini di Carpi, Leoni (PDL): “Quell’ospedale è un colabrodo”

“Le infiltrazioni d’acqua piovana nei corridoi degli ambulatori di endoscopia e colonscopia dell’ospedale Ramazzini di Carpi sono solo l’ennesima conferma del precario stato in cui, nonostante i tanti soldi spesi, versa la struttura ospedaliera carpigiana. Da anni, a più riprese, ho denunciato con diverse interrogazioni, casi di infiltrazione e allagamenti registrati anche in occasione di normali precipitazioni piovose. Ultima in ordine di tempo, nel giugno scorso, quando ad essere allagati e oggetto delle infiltrazioni di acqua piovana, gli spogliatoi del personale, il corridoio di radiologia e diversi locali nei reparti di ginecologia, neonatologia. All’interrogazione su quei disagi, l’Assessore Lusenti aveva risposto affermando che la colpa era della pioggia intensa che fogne e caditoie intasate non riuscivano a smaltire, ma nessun riferimento a problemi strutturali dell’ospedale. Alla luce del nuovo episodio che ha obbligato operatori ed utenti ad aprire ombrelli ed evitare pozzanghere anche nel corridoio interno agli ambulatori, rivolgo nuovamente all’Assessore Lusenti le stesse domande che gli misi sul tavolo il giugno scorso. Sono curioso di sentire se la risposta sarà altrettanto insoddisfacente”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, firmatario di numerose interrogazioni sulle condizioni strutturali precarie dell’ospedale di Carpi, in provincia di Modena, che presenterà un’ulteriore interrogazione alla Regione sull’ennesimo caso di allagamento del Ramazzini.

“Mentre i signori della sinistra che hanno licenziato il PAL non hanno deciso cosa fare a Carpi la situazione diventa sempre più insostenibile. Desidero esprimere solidarietà agli utenti dell’ospedale, agli operatori sanitari che, con grande dedizione e responsabilità, lavorano con grande professionalità in condizioni di precarietà strutturali. Per quanto mi riguarda, continuerò a denunciare cosa non va e a chiedere quegli interventi necessari per il bene dell’ospedale, degli operatori e dei pazienti”.

















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