Una nuova cucina mobile per la Protezione civile modenese in grado di sfornare 250 pasti e intervenire in meno di tre ore per assistere gli sfollati in caso di emergenza. Sarà presentata domenica 23 ottobre nel corso della Festa provinciale del volontariato di protezione civile che si svolge dalle 9,30 in piazza Largo S.Agostino di Modena dove saranno esposti mezzi e attrezzature.
Costata 80 mila euro, la nuova struttura sarà inaugurata alle ore 12 con la partecipazione di Stefano Vaccari, assessore all’ambiente della Provincia di Modena, Simona Arletti, assessore all’Ambiente del Comune di Modena, Andrea Landi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, e Claudio Gatti, presidente della Consulta provinciale del volontariato di protezione civile.
La cucina mobile fa parte di una progetto di potenziamento della colonna mobile provinciale, finanziato da Fondazione, Provincia e associazioni di volontariato che in due anni, con un investimento di quasi 100 mila euro, ha messo i volontari nella condizione di allestire un punto temporaneo di prima accoglienza in meno di tre ore, in grado di assistere fino a 200 persone per un periodo fino a 24 ore, in una struttura coperta come una palestra o una scuola (per esempio durante una temporanea evacuazione di abitazioni in caso di piena dei fiumi).
«Il volontariato – sottolinea Vaccari – è diventata una componente fondamentale per garantire un adeguato ed efficiente intervento di soccorso in caso di emergenza ma anche per prevenire eventuali danni o coadiuvare gli enti locali nelle diverse fasi di allarme», mentre Landi ricorda che «dal 2002 ad oggi la Fondazione ha erogato oltre 4,3 milioni di euro per interventi di protezione civile: tra i contributi più importanti la realizzazione del Centro provinciale unificato di Marzaglia, del centro di protezione civile dell’Alto Frignano e il potenziamento dell’elisoccorso di Pavullo».
Il presidente dei volontari Gatti evidenzia «l’attività anche in tempo di pace soprattutto per la formazione a partire dai corsi base per specializzarsi sulle varie tipologie di rischio dagli incendi boschivi alle piene. Inoltre siamo coinvolti sia nelle emergenze locali che in nazionali come è successo con il terremoto dell’Aquila».
L’investimento sulla colonna mobile, infatti, ha consentito di reintegrare i mezzi e le attrezzature del sistema modenese che erano state lasciate alle popolazioni colpite dopo gli interventi di emergenza in Abruzzo.
Tra i nuovi acquisti effettuati, oltre alla cucina mobile, spiccano una tensostruttura, tre moduli bagno e doccia, 200 letti, 200 materassi, 70 brandine e tende per il ricovero degli sfollati.