E’ una strano concetto di “sicurezza” quello che il Governo Berlusconi e, in particolare, la Lega stanno portando avanti. Se da un lato si agitano gli spauracchi di delinquenza e paura percepita, dall’altro, come risposta, si tagliano in maniera drastica le risorse destinate alle forze dell’ordine. Per avere una idea di quanto la situazione abbia superato ogni limite, basta scorrere alcuni numeri. Il Governo Berlusconi da quando è in carica ha sottratto al settore sicurezza 3,5 miliardi di euro, l’organico della Polizia è stato ridotto di 40mila unità, è stato operato un taglio del 44% delle risorse per le attività operative (significa, per fare un esempio, non avere più la benzina per le auto e dunque per garantire la circolazione sul territorio delle volanti), il rinnovo del contratto è stato rinviato di tre anni.
Solo negli ultimi due anni, sono stati tagliati 1 miliardo e 700 milioni di euro, di cui 500 milioni nel 2011 (solo per fare un esempio, il mancato election day con amministrative e referendum è costato agli italiani 400 milioni di euro). Appena tre giorni fa l’esecutivo ha tagliato altri 60 milioni di euro, nell’ambito del ddl stabilità, alle voci di bilancio destinate all’ordine pubblico e alle missioni, 10 milioni saranno tagliati l’anno prossimo e 50 nel 2013. Insomma, se non è un record poco ci manca, così come credo sia cosa straordinaria – e anche assai significativa – far scendere in piazza tutti e 23 i sindacati delle forze dell’ordine, compresi i Sindacati di polizia penitenziaria e i Vigili del Fuoco: una cosa assolutamente inedita e unica per il nostro paese, ma non solo.
Se questa era la sicurezza che avevano in mente i fazzoletti verdi e il loro padrone Berlusconi, allora speriamo che entrambi, per coerenza, lascino velocemente spazio a chi dovrà ricostruire dalle ceneri il paese, a partire dalle sue basi fondamentali. E’ stato fin troppo facile fare breccia tra i cittadini trasmettendo in modo strumentale un senso di paura e di panico diffuso, ma ora che la situazione è veramente fuori controllo, nessuno parla più della sicurezza e di come fare per risolvere il disastro compiuto da Berlusconi e dalla Lega.
Alla faccia di quelli che si proponevano come l’antidoto a tutti i problemi legati alla criminalità. Che il ministro Maroni – colui che insieme ai suoi compagni della Lega sosteneva la buffonata delle ronde – esca dalle porte laterali del Ministero per non incontrare le delegazioni e i rappresentanti di chi lavora per tutelare i diritti di tutti i cittadini è davvero il segno di una sconfitta senza precedenti. Di quelle sconfitte che dovrebbero portare questo governo a dimettersi immediatamente.
(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna)