Stamattina, passando per il centro delle maggiori città italiane, sarà capitato che qualcuno vi ha chiesto un euro. Una scena che purtroppo sempre più spesso si ripete nelle nostre città eppure tra i “quuesturanti” di oggi ci sono agenti di polizia. Magari c’è lo stesso agente che vi ha soccorso dopo un furto, un’aggressione o che ha arrestato i rapinatori della banca vicino casa.
Lo stesso agente che oggi invece è costretto a chiedere l’elemosina per poter proseguire nel suo lavoro di tutela e di salvaguardia della giustizia. A Bologna e Modena, tra provocazione, protesta e necessità, i sindacati delle forze dell’ordine sono scesi in piazza e hanno chiesto direttamente ai passanti un contributo per acquistare carburante per i propri mezzi.
Le “obbligazioni per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo”, questo il titolo dell’attestato che i poliziotti offrono in cambio della donazione di un euro chiedendo come causale “fondi per l’acquisto benzina per la sicurezza e la difesa del soccorso pubblico”.
Una donazione che si rende davvero necessaria vista la solidarietà e il disinteresse del governo alla condizione dei corpi della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco.
A Modena, ad esempio, ci sono circa 5mila litri di carburante a disposizione, finiti i quali i mezzi resteranno a secco. A Parma è già in vigore un’ordinanza che consente l’uscita delle volanti solo in caso d’emergenza.
Come abbiamo ripetuto più volte, noi dell’IdV, basta tagliare gli sprechi della casta a partire dalle auto blu per recuperare le risorse a garanzia di un adeguato funzionamento dei corpi di polizia. Ci abbiamo provato ma da questo orecchio la politica è sorda.
Con questo ultimo taglio da 60 milioni di euro si rischia di trasformare il 113 in un numero di ascolto e non di intervento, esclusivamente è ovvio, per quei cittadini che non godono di scorte come invece i membri del governo.
(On. e Segretario Regionale dell’Idv Emilia Romagna Silvana Mura)
