Si sono svolti venerdì pomeriggio i funerali di Primo Luppi, partigiano, presidente onorario della sezione Avis di Mirandola e figura storica dell’associazione, a livello comunale, provinciale ed anche regionale, avendo ricoperto numerose cariche. Alla cerimonia funebre, che si è svolta in forma civile, hanno preso parte il presidente dell’Avis di Mirandola, Libero Montagna, il presidente provinciale del sodalizio, Maurizio Ferrari, gli assessori comunali Sauro Prandi e Lara Cavicchioli, in rappresentanza del Sindaco Maino Benatti e dell’intera comunità mirandolese. Erano inoltre presenti numerosi rappresentanti delle sezioni Avis della provincia, con i rispettivi labari, i medici della sezione di Mirandola e numerosi collaboratori e donatori, oltre a rappresentanti dell’Anpi.
Luppi ha fatto la storia dell’Avis. Il suo nome, come ha ricordato l’Assessore Prandi, è strettamente legato alla crescita della sezione mirandolese e del volontariato della città. Grazie al lavoro di Luppi e di tanti altri, la sezione, nata nel 1951 per volontà del Sindaco Oreste Gelmini e del dott. Lino Smerieri, si è affermata come una delle più importanti d’Italia. «Primo – ha ricordato il Sindaco Maino Benatti – è stata una figura importantissima per la nostra comunità ed in particolare per tutti coloro che credono nel valore del volontariato e della solidarietà. Il suo impegno per l’Avis e per la città è stato sempre costante. Per questo lo ricordiamo e gli saremo sempre grati». Prandi ha ricordato anche la sua attività di partigiano nella Bassa modenese. Nell’autunno del 1944 era infatti entrato in clandestinità, spostandosi da un rifugio all’altro con tanti altri giovani che hanno rischiato la loro vita per combattere contro il nazifascismo. Il 22 aprile era finalmente rientrato a Mirandola con altri combattenti della Resistenza.