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Mille dottori di ricerca per le imprese emiliano romagnole

Quasi mille. Tanti sono i dottori di ricerca che entrano ogni anno nel sistema universitario dell’Emilia-Romagna. Un numero in calo, ma pur sempre consistente. Un potenziale importante anche per le imprese regionali impegnate a vincere la sfida dell’innovazione. Far funzionare questo incontro è stato l’obiettivo del progetto europeo DOCENT – DOCtors in ENTerprise, promosso da Aster e che ha visto la partecipazione di Confindustria Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia e di partner di Regno Unito, Spagna e Malta.

“I dottorati di ricerca, a volte in difficoltà anche per i tagli agli atenei – ha detto Marina Silverii di Aster – costituiscono un bacino di talenti e competenze decisivo per la competitività delle imprese dell’Emilia-Romagna. Obiettivo di questo progetto è stato iniziare a tracciare dei sentieri per favorire questo incontro, che può sostenere l’innovazione del nostro tessuto produttivo ma anche offrire sbocchi interessanti a ricercatori che rischierebbero altrimenti di espatriare per avere un futuro professionale”.

Un caso esemplare è quello di TRE S.p.a.. “I dottori o dottorandi di ricerca rappresentano il 12% del totale delle risorse umane ed il 40% delle risorse impegnate in R&S dalla società – illustra Francesco Matteucci, responsabile R&S di TRE S.p.a. -. La Tozzi Renewable Energy, società del gruppo Tozzi che dal 2003 ad oggi ha sviluppato, realizzato e installato oltre 400 MW di impianti da fonti rinnovabili, investe dal 2006 proprio in R&S oltre il 7% del suo fatturato”.

Per migliorare l’occupabilità dei dottori di ricerca il progetto DOCENT, che ha preso il via nel 2009, ha progettato un servizio di consulenza alla carriera e sperimentato alcuni moduli formativi a supporto dello sviluppo professionale al di fuori del mondo accademico. Dalla gestione della carriera alle opportunità extra universitarie, dalla gestione dei progetti all’autoimprenditoria: sono solo alcuni esempi delle conoscenze che DOCENT mette a disposizione dei ricercatori per permettere loro di affacciarsi al settore privato, mettendo a frutto in un altro ambito le proprie competenze.

Questo lavoro ha prodotto 18 unità formative che sono state testate da gruppi di dottorandi delle Università di Modena e Reggio Emilia, di Alicante e di Malta e che potranno ora essere utilizzate in ogni ateneo per realizzare un deciso passo avanti in questa direzione. Per approfondire e utilizzare i risultati di questo progetto sono, infatti, a disposizione degli addetti ai lavori un cd rom (distribuito in allegato ad una pubblicazione durante il convegno conclusivo) e il sito internet www.docentproject.eu.

















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