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Dalla Regione un finanziamento straordinario di 700mila euro per la scuola dell’infanzia statale

Nessuna “supplenza” nei confronti dello Stato, ma un intervento “per non lasciare soli i territori e le famiglie”. Con un primo finanziamento straordinario di 700mila euro, approvato dalla giunta e destinato alla scuola dell’infanzia statale, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di intervenire a sostegno delle autonomie scolastiche e dei territori che – di fronte a un incremento costante dei nati, e dunque delle richieste d’iscrizione per l’anno scolastico 2011-2012 – non hanno avuto nessuna nuova assegnazione di insegnanti in organico di fatto dal Ministero. “Non intendiamo assolutamente svolgere funzioni di supplenza rispetto ai compiti dello Stato – dichiarano gli assessori regionali alla Scuola, Patrizio Bianchi, e alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi – ; tuttavia la Regione ha ritenuto di intervenire di fronte a una situazione molto seria delle liste d’attesa, per non lasciare soli i territori e le famiglie”.

Con un successivo finanziamento – che sarà deliberato entro dicembre – verranno impegnate le risorse ordinariamente previste per le scuole paritarie comunali e paritarie private che hanno sottoscritto apposite intese con la Regione, per qualificare e migliorare il sistema integrato d’istruzione. “In Emilia-Romagna – continua l’assessore Marzocchi – la percentuale di bambini in età 3-6 anni accolti nella scuola è ben superiore al 90%. Il nostro impegno è migliorare ancora, per far sì che a nessun bambino venga negata questa fondamentale opportunità scolastica, educativa e socializzante, che storicamente coinvolge fortemente anche i genitori e la comunità”.

Attualmente il sistema delle scuole dell’infanzia accoglie complessivamente circa 114.000 bambini; di questi circa il 47% frequenta la scuola statale e circa il 53% la scuola non statale (di cui circa il 37% la paritaria comunale, circa il 60% la paritaria privata, e un residuo pari a circa il 3% altre istituzioni educative private – dati aggiornati al 2011).

“Di fronte a questo nostro investimento – conclude Marzocchi – ci attendiamo che il ministero dell’Istruzione, anche nelle sue articolazioni regionali, tenga conto della necessità, per il prossimo anno scolastico, di assegnare un numero adeguato di insegnanti alla scuola dell’infanzia statale”.

















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