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Ponte Alto Modena, la Giunta comunale: “nessuna richiesta di cambio destinazione”

“Nell’area di Ponte Alto, allo stato attuale, non è prevista la costruzione di alcunché, tanto meno di 500 nuove abitazioni, come invece continua a sostenere la consigliera comunale Eugenia Rossi”. Ad affermarlo è la Giunta comunale di Modena che sottolinea, per l’ennesima volta, l’iter procedurale per l’eventuale trasformazione delle cosiddette zone F, aree già edificabili attualmente destinate ad attrezzature generali, come case protette, campi sportivi, cimiteri.

“Le aree F sono di proprietà privata. L’Amministrazione, attraverso diversi passaggi, tra cui il Consiglio comunale, ne definisce l’eventuale trasformazione in zone in cui diventa possibile realizzare insediamenti residenziali o produttivi. In questo caso intervengono regole molto rigide, la più rilevante è che al proprietario rimane la disponibilità del 20 % del terreno, mentre il restante diventa di proprietà pubblica. Il tutto avviene attraverso un accordo formale tra proprietario privato e Amministrazione comunale. Per avviare la procedura d’intesa occorre però un elemento fondamentale: il proprietario deve farne richiesta. Non è quindi il Comune che chiede o che impone, ma è il proprietario che si dichiara disponibile all’accordo”.

“Per quanto riguarda l’area di Ponte Alto – precisa la Giunta – non è stata presentata alcuna richiesta di trasformazione e quindi è del tutto fuori luogo, oltre che scorretto, affermare che vi sorgeranno 500 abitazioni. E’ evidente poi, perché espressamente richiesto dalla legge e dalle procedure, che al momento della presentazione di un’eventuale richiesta, i proprietari dovrebbero comunque essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie, anche di quelle di natura ambientale. E’ quindi allarmismo inutile e speculazione politica di basso profilo affermare, come sostiene la consigliera Rossi, che sarebbe a rischio la salute di 500 famiglie. Arpa da tempo sta svolgendo accertamenti; la Magistratura ha avviato un’indagine che nulla toglie alla politica, semplicemente le fa compiere un passo indietro in attesa di un esito finale che costituirà un’ulteriore garanzia per tutti”.

















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