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Autotrasporto, Cgil Modena: anzitutto la legalità

Avere un camion e non poterlo usare perché non c’è la possibilità di sostenere l’esame di abilitazione. Ma anche NON avere nessun mezzo ed essere illecitamente abilitato all’esercizio dell’autotrasporto. Paradossi che vanno rapidamente risolti. Da tempo, anche la Cgil, ripropone un tema molto delicato che attende una rapida soluzione nel nome della trasparenza e legalità economica: quello dell’aggiornamento dell’Albo Trasporti.

E’ passato circa un anno e mezzo da quando fu sottoscritto un importante Protocollo fra Ministero dei Trasporti e tutte le Associazioni dei trasportatori per la semplificazione e, sopratutto, la “normalizzazione” dell’Albo Trasporti, che doveva da subito portare alla cancellazione delle 48.000 imprese di trasporto che risultano NON essere proprietarie di alcun veicolo. Situazione che crea “…un’evidente distorsione delle regole di mercato ed aprendo il settore a potenziali forme di illegalità” ed infiltrazioni più che sospette.

Nella sola Emilia-Romagna sono ben 2.599 le imprese senza mezzi e quindi non titolate a svolgere l’attività.

In provincia di Modena è la stessa Fita/Cna a dichiarare nel febbraio scorso che sono necessarie verifiche attente ed urgenti, non solo sulle strade, ma pure nella gestione degli appalti – e, aggiungiamo noi, è urgente la pulizia dell’Albo – perche si constata “la presenza di circa 900 imprese non titolate a farlo”.

Numeri che impressionano.

E’ fondamentale una doverosa “pulizia” dell’Albo dell’Autotrasporto, a livello regionale e provinciale, che non costa niente e che porterebbe chiarezza in quelle zona d’ombra che offrono varchi alla presenza di interessi malavitosi nella nostra economia.

(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)
















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