In vista dell’approvazione del nuovo Piano attuativo locale della sanità, il sindaco di Modena Giorgio Pighi è intervenuto nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 10 ottobre. Il suo discorso ha aperto un ampio dibattito alimentato da dieci ordini del giorno.
Il sindaco ha sottolineato l’alto livello raggiunto dalla sanità locale, soprattutto per merito del lavoro realizzato dal mondo sanitario territoriale e ospedaliero, che si traduce in aumento delle aspettative di vita, tempi e risultati invidiabili delle prestazioni sanitarie, capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. “Sono questi gli elementi che devono rimanere in primo piano rispetto alla polemica politica e alla dialettica”, ha affermato ricordando anche l’importanza del Pal come strumento di raccordo fra la gestione della sanità a livello regionale e gli enti locali su area vasta. Dopo aver espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Aziende sanitarie e Università, Pighi, che assieme al presidente della Provincia Emilio Sabattini presiede la Conferenza territoriale sociale e sanitaria, ha ricordato le linee direttrici fissate dalla Conferenza per l’elaborazione del nuovo Pal: potenziamento dell’assistenza e dei servizi territoriali, rimodulazione dei ruoli degli ospedali, maggiore integrazione tra i servizi esistenti e semplificazione organizzativa.
“La scelta strategica di mantenere e potenziare il sistema a rete – ha continuato il sindaco – attraverso una riorganizzazione dei servizi che individua tre macroaree (nord, sud e centro), è caratterizzata dalla centralità assegnata alle politiche territoriali. Altro elemento chiave della proposta è la forte integrazione fra ospedali e territorio e tra Azienda Usl e Policlinico, che prevede la creazione di un presidio unico provinciale per il coordinamento di tutte le strutture ospedaliere. Superando l’attuale classificazione per reparti – ha aggiunto Pighi – gli ospedali sono caratterizzati sempre più come luoghi dove curare i pazienti acuti e si suddividono in provinciali, d’area e di prossimità. Aumentano i letti di lungodegenza e diminuiscono quelli chirurgici, di pari passo crescono i day hospital e le chirurgie ambulatoriali. Gli investimenti vanno nella direzione di migliorare impianti, sicurezza, logistica con un unico magazzino provinciale e il potenziamento tecnologico”.
Tra gli elementi di novità è previsto un Osservatorio provinciale per la rendicontazione dei risultati che permetterà di conoscere le criticità e intervenire in tempi rapidi. “Inoltre – ha continuato il sindaco – occorre insistere sulla prospettiva del territorio, con servizi vicini al cittadino, ambulatori aperti tutti i giorni, tecnologia al domicilio del paziente. Un ruolo chiave, anche per limitare l’uso improprio del pronto soccorso, spetterà all’assistenza specialistica ambulatoriale con studi medici, nuclei per le cure primarie e la novità costituita delle case per la salute. L’obiettivo è cambiare la tradizionale forma organizzativa per andare verso aggregazioni strutturali tra medici, pediatri, guardia medica, nuclei di cure primarie, che devono caratterizzarsi per visibilità, accessibilità e polifunzionalità assicurata dalla presenza di più professionisti e dotazioni tecnologiche”. Per quanto riguarda le case della salute, Pighi ha spiegato che si tratta di poliambulatori sempre aperti dove il cittadino trova medici di medicina generale, di continuità assistenziale e per l’emergenza, punto prelievi e servizi di diagnostica di radiologia ed ecografia di base. Saranno realizzate con diverse tempistiche entro il 2015.
Discorso a parte meritano le strutture intermedie territoriali, in cui rientrano le residenze temporanee, e la rete domiciliare che vede l’attivazione di nuovi percorsi riabilitativi con il coinvolgimento di famiglie e territorio.
Infine, accanto agli ospedali di area (Carpi e Sassuolo) e a quelli di prossimità (Mirandola, Pavullo, Vignola e Castelfranco), la nuova rete ospedaliera conferma due strutture hub provinciali per le funzioni di alta complessità: Baggiovara e il Policlinico. Il sindaco ha anche ricordato la vocazione dei due ospedali. Il Policlinico è sede di insegnamento per i corsi di laurea, per lo sviluppo della medicina rigenerativa e per le attività elettive di secondo e terzo livello: oncologia, chirurgia trapiantologica, specialità chirurgiche, materno-infantile. Baggiovara, secondo polo di integrazione tra servizio sanitario e Università, resta a prevalente orientamento chirurgico, sede del Dipartimento di emergenza, delle attività non programmate, della chirurgia vascolare e dei percorsi riabilitativi.
“Questo il quadro complessivo in cui ci muoviamo – ha concluso Pighi – e il compito del Consiglio, che anticipa la Conferenza territoriale in cui tutti i sindaci esprimeranno il loro parere, è considerare le eccellenze e le potenzialità del sistema sanitario, ricordando che la salute è un diritto primario che vogliamo garantire anche attraverso questo Piano”.
IL CONSIGLIO APPROVA 5 MOZIONI
Il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di lunedì 10 ottobre cinque ordini del giorno relativi al Pal, il Piano attuativo locale della Provincia di Modena per il triennio 2011-2013. Si tratta dell’atto di programmazione delle direzioni generali delle Aziende sanitaria e ospedaliera, formulato su indicazione della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organismo al quale partecipano la Provincia e tutti i Comuni, co-presieduto dal presidente della Provincia e dal sindaco del capoluogo. Altri cinque ordini del giorno sullo stesso argomento sono stati invece respinti.
La necessità di “un attento monitoraggio periodico sullo stato di attuazione del Pal specie sugli aspetti più innovativi” è la richiesta contenuta nella mozione presentata da Paolo Trande (Pd) e approvata con il voto favorevole della maggioranza, il voto contrario del Pdl, l’astensione di Italia dei valori e Modenacinquestelle.it e la non partecipazione al voto di Mpa e Udc.
Approvata anche la mozione presentata in aula da Luigi Alberto Pini (Pd) che auspica una “rapida integrazione tra gli Ospedali cittadini” e il superamento di “ogni forma di conflittualità tra strutture ospedaliere”. La maggioranza ha votato a favore e il Pdl ha votato contro, mentre Idv, Modenacinquestelle.it e Mpa si sono astenuti e Udc non ha partecipato al voto.
Si concentra sulle attività di emergenza-urgenza e sulla dotazione di auto mediche per l’area di Modena e Castelfranco la mozione presentata da Paolo Trande (Pd), che ribadisce la necessità di avvalersi nella collocazione di mezzi e dotazioni di “rigorosi criteri clinico-gestionali che fanno capo interamente alle Aziende sanitarie”. In questo caso hanno votato a favore, oltre alla maggioranza, anche Mpa e Udc. Si sono astenuti Italia dei valori e Modenacinquestelle.it e hanno votato contro i consiglieri del Pdl.
Ha ricevuto il sì dell’Aula anche la mozione presentata dal sindaco Giorgio Pighi che sottolinea come la “nascita delle case della salute sia tra gli elementi più qualificanti della proposta di Piano attuativo locale” e invita la Conferenza territoriale socio-sanitaria a un costante monitoraggio sulla sua attuazione. Sulla mozione del sindaco si sono espressi a favore i consiglieri di maggioranza e dell’Udc, hanno votato contro i rappresentanti del Pdl e si sono astenuti Idv, Modenacinquestelle.it e Mpa.
Approvato infine l’ordine del giorno con il quale Davide Torrini (Udc) chiede che il Pal “possa essere ulteriormente rivisto apportando, laddove necessario, gli opportuni correttivi che tengano conto delle risorse che si renderanno effettivamente disponibili”. Su questa mozione si sono astenuti i consiglieri del Pdl, Idv, Modenacinquestelle.it e due consiglieri Pd (Michele Andreana e Ingrid Caporioni). Hanno votato a favore tutti gli altri presenti dei gruppi Pd, Sinistra per Modena, Mpa e Udc.
L’Aula consiliare ha discusso e respinto altre cinque mozioni presentate da Italia dei Valori e Pdl. Il testo presentato da Eugenia Rossi (Idv), che chiedeva il “rinvio dell’approvazione del Pal per poter affrontare, approfondire e risolvere le numerose perplessità avanzate dalla società civile”, ha ricevuto il voto favorevole di Idv e Modenacinquestelle.it, l’astensione del Pdl, di Ingrid Caporioni (Pd) e di Sinistra per Modena, la non partecipazione al voto di Mpa e Udc e il voto contrario dei restanti consiglieri di maggioranza.
Respinto anche l’ordine del giorno presentato da Luigia Santoro (Pdl), che chiedeva di riconoscere esplicitamente nel nuovo Pal “l’importanza della ricerca scientifica medico-clinica attraverso la quantificazione di finanziamenti”. I consiglieri del Pdl hanno votato a favore della mozione, la maggioranza si è espressa contro, Idv, Modenacinquestelle.it e Mpa si sono astenuti e Udc non ha partecipato al voto.
Non ha ottenuto l’approvazione nemmeno la mozione illustrata da Adolfo Morandi (Pdl) e centrata sulla necessità di “una fusione reale delle amministrazioni dei due ospedali cittadini”, sull’importanza che il Policlinico “torni ad essere l’ospedale provinciale di riferimento per emergenza e traumi” e che Baggiovara “svolga in modo prioritario le funzioni di grande geriatria, lungodegenza e riabilitazione”. Pdl e Mpa hanno votato a favore, la maggioranza si è espressa contro, Idv e Modenacinquestelle.it si sono astenuti e Udc non ha partecipato al voto.
L’unificazione tra Policlinico e Ospedale di Baggiovara era al centro anche della mozione presentata da Gian Carlo Pellacani (Pdl), che auspicava la realizzazione di “un’unica azienda ospedaliero-universitaria, nella consapevolezza che la presenza della Facoltà di Medicina sia il valore aggiunto della sanità modenese”. Anche questo ordine del giorno è stato respinto, come il precedente, con il voto favorevole di Pdl e Mpa, contrario della maggioranza, astensione di Idv e Modenacinquestelle.it e non partecipazione al voto dell’Udc.
Non è passato neppure l’ordine del giorno presentato da Olga Vecchi (Pdl) sul tema “una sanità per gli anziani”, che invitava a realizzare “il progetto di Hospice di Baggiovara” e i “centri di attività fisica adattata già presenti in alcune province ma non a Modena”. Ancora una volta hanno votato contro i consiglieri di maggioranza, si sono astenuti Idv e Modenacinquestelle.it, l’Udc non ha partecipato al voto, Pdl e Mpa hanno votato a favore.
IL DIBATTITO
Un lungo dibattito in Consiglio comunale ha accompagnato la relazione del sindaco sul Pal, Piano attuativo locale della Provincia di Modena 2011-2013, formulato dalle Aziende sanitarie su indicazione della Conferenza territoriale socio-sanitaria. Sul tema sono stati presentati dieci ordini del giorno, metà dei quali approvati.
Per il Partito democratico il primo intervento è stato quello di Giulia Morini, che ha evidenziato come “la presa in carico globale della persona” sia “la chiave di volta per migliorare e razionalizzare i servizi, con percorsi modulari che dopo il ricovero prevedano step intermedi”. Il capogruppo Paolo Trande ha ricordato che “il Pal è frutto di un anno e mezzo di confronto tra cittadini, operatori sanitari e istituzioni. Si è cercato di tenere conto delle richieste in un quadro di sostenibilità e appropriatezza – ha detto – senza dimenticare la buona percezione complessiva della nostra assistenza sanitaria e i problemi derivanti dalle risorse calanti, dall’invecchiamento della popolazione e dai costi delle dotazioni tecnologiche”. Secondo Luigi Alberto Pini “il Pal cerca di porre al centro dell’attenzione non gli ospedali, ma il paziente e i servizi sul territorio. È necessario – ha aggiunto – evitare di strumentalizzare i timori di chi abita nelle zone periferiche: la probabilità di guarigione è più alta nei centri ad alta specializzazione, e noi dobbiamo garantire a tutti la migliore assistenza, piuttosto che il contentino dell’ospedale sotto casa”. Per Stefano Rimini “il Piano è un completamento della precedente programmazione. È importante – ha detto – discutere questi argomenti in Consiglio, ma non è qui che possono emergere nel dettaglio nuove proposte: l’apertura o la chiusura dei reparti e le decisioni organizzative spettano alle Aziende sanitarie”. Federico Ricci di Sinistra per Modena ha dichiarato: “La nostra sanità è tra le migliori d’Italia e molta gente viene da fuori a farsi curare. Il Governo sta cercando di smantellare il sistema pubblico a favore di quello privato e serve uno sforzo straordinario per orientare le risorse alla luce dei nuovi bisogni nati dai cambiamenti sociali”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha affermato che “il nuovo Pal è uguale al precedente, a parte lo slogan sulla nascita delle case per la salute. Bisogna smettere di sprecare risorse e tornare al progetto degli anni Novanta, che vedeva l’ospedale di Baggiovara centrato sulla lungodegenza”. Sandro Bellei si è soffermato sul “problema concreto dei tempi di attesa per le visite specialistiche: lo standard regionale parlerebbe di 30-60 giorni, a Modena ci si trova ad attendere anche sei mesi”. Luigia Santoro ha sostenuto che “sarebbe servita una scelta oculata per potenziare il Policlinico. Evitare la competizione nociva tra le due strutture ospedaliere della città libererebbe risorse da destinare ad anziani e disabili”. Per il capogruppo Adolfo Morandi, “nessuno nega che in città ci sia anche una sanità eccellente, ma questo si deve soprattutto alla presenza della Facoltà di Medicina. Per motivi non tecnici, ma politici, il grande ospedale costruito alla periferia ha danneggiato il policlinico universitario”. Secondo Gian Carlo Pellacani, “il Pal è un documento politico che manca di concretezza e non risolverà i problemi, perché è in totale continuità con quello del 2005. Probabilmente non sarà nemmeno attuato, dato che il presidente della Provincia sta tentando di rassicurare le zone di Pavullo e Finale garantendo che non cambierà nulla”.
Per l’Italia dei Valori, Eugenia Rossi ha affermato: “La proposta di Pal presenta molti aspetti positivi, fra cui i principi di sicurezza, appropriatezza e prevenzione. Non mancano le criticità: il calo di risorse dal Governo, l’invecchiamento della popolazione, la pesante concorrenza tra le due aziende sanitarie, la riduzione dei posti letto sul territorio”. Stefano Barberini della Lega Nord ha detto: “Se oggi qualcuno dei presenti avesse un ictus, l’ambulanza lo porterebbe a Baggiovara anziché al Policlinico, che è più vicino. A volte invece bastano minuti per fare la differenza tra la vita e la morte”. Per Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi ha espresso dubbi sulla programmazione relativa al territorio provinciale: “Il Comitato per l’ospedale di Castelfranco sostiene che i loro problemi aumenteranno con questo Pal. Oggi comunque paghiamo la scelta sbagliata, fatta 20 anni fa, di investire sull’ospedale di Baggiovara”. Sergio Celloni di Mpa ha ricordato: “Io votai a favore del polo di Baggiovara, ma oggi le aspettative sono state tradite. È importante investire denaro non tanto in nuovi macchinari ma nel far funzionare quelli che ci sono”. Secondo Davide Torrini dell’Udc, “dobbiamo cercare di salvare il diritto alla salute rivedendo il vecchio modello e progettando nuovi strumenti che funzionino con risorse calanti. Dobbiamo mettere al centro il territorio, investire sui medici di medicina generale, ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso”.
L’assessore al Personale Marcella Nordi ha evidenziato i problemi legati agli organici degli ospedali: “Come i Comuni, le Aziende sanitarie possono rimpiazzare solo un quinto del personale che va in pensione. È grave non poter sostituire medici e infermieri”. Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali e sanitarie, ha ricordato che “medici di base e pediatri sono i referenti della salute dei cittadini e devono avere un ruolo diverso. L’offerta di visite specialistiche ed esami diagnostici cresce continuamente, ma anche la richiesta è esplosa: è necessario lavorare sull’appropriatezza e limitare i ricorsi non necessari a prestazioni sanitarie”. Simona Arletti, assessore alle Città sane e educazione alla salute, ha evidenziato che “sono prioritarie la prevenzione, le relazioni tra ambiente e benessere, la domiciliarità, l’assistenza post ospedaliera. La salute la determinano prima l’ambiente di vita e di lavoro e poi l’assistenza sanitaria. Quando ci occupiamo di piste ciclabili e ambiente ci occupiamo di salute”. Il sindaco Giorgio Pighi ha concluso il dibattito affermando: “Lavorare sul territorio è indispensabile per raggiungere i cittadini e i loro bisogni. Unificare i due ospedali in una sola azienda non costituisce un reale risparmio. Servirebbero nuove possibilità legislative, che attualmente non ci sono, per determinare i rapporti tra aziende ospedaliere e università”.