Si è svolto giovedì, in Regione, l’incontro dell’Assessore Lusenti con le parti sociali per confrontarsi sul miglioramento delle modalità con cui è stato introdotto l’aumento dei ticket sanitari. Il Presidente provinciale ANAP, Gian Lauro Rossi, presente a quel tavolo, dichiara: «Abbiamo molto apprezzato l’apertura al dialogo dell’Assessore, perchè i fatti stanno dimostrando che il principio “Chi può di più, paghi di più”, non può essere realizzato prendendo come riferimento il reddito lordo complessivo del nucleo fiscale».
Rossi prosegue indicando alcune ipotesi che ANAP sostiene, per porre rimedio agli effetti collaterali dei nuovi ticket: «La prima strada che si potrebbe pensare di percorrere è quella di dividere il reddito complessivo per ogni componente del nucleo famigliare e ridisegnare di conseguenza gli scaglioni di esenzione. La seconda potrebbe essere quella di prendere in considerazione l’ISEE così come già si fa per i servizi sociali».
L’Assessore Lusenti si è dichiarato perplesso su questa ultima ipotesi, intravedendo una eccessiva complicazione. Questo il commento di Rossi: «Ci chiediamo quale sia la complicazione, visto che l’ISEE è noto da tredici anni. O meglio, ci chiediamo perchè mai tale indicatore economico, già applicato per i servizi sociali, non possa essere semplicemente esteso anche al ticket sanitario, così come ha deciso di fare, ad esempio, la regione Toscana.».
Il Presidente ANAP conclude prendendo in considerazione un’ultima ipotesi, in merito alla quale lancia un appello anche ad altri soggetti amministrativi fino ad ora esclusi dalla vicenda: «Come terza strada ci interesserebbe poter valutare nel dettaglio il nuovo strumento denominato Equometro, la cui incisività nel misurare la capacità economica della famiglia ai fini delle prestazioni e servizi sociali, pare non abbia uguali, ma che ancora non è decollato. In questa direzione saremmo lieti di poterci confrontare anche con gli Assessori competenti di Provincia e Comune di Reggio Emilia».