“Una giusta ed opportuna decisione quella del Comitato nitrati della Commissione Europea, che ha concesso al nostro Paese la deroga richiesta da anni per applicare condizioni più consone alla realtà zootecnica del nord Italia, dell’Emilia e di Reggio in particolare”. Il commento è di Antonio Senza, responsabile ambiente della Cia di Reggio Emilia.
“La richiesta di deroga –aggiunge- la cui concessione consentirà il superamento del limite massimo di 170 kg di azoto per ettaro di origine organica, fino ad un nuovo limite di 250 kg nelle zone vulnerabili (corrispondenti all’alta pianura nel reggiano), era stata avanzata da tempo e sostenuta dalla Cia; la risposta dell’Ue aveva però già subito rinvii. Ciò in seguito al fatto che altre regioni erano in ritardo nell’applicare la normativa europea sui nitrati, tanto da far rischiare al nostro Paese la ‘infrazione’ nei confronti della norma comunitaria”.
“Diversa –afferma Senza- era però la situazione nella nostra regione, che da diversi anni si era adeguata alle regole, ed anche in seguito a ciò il carico zootecnico sul territorio è molto diminuito nel corso degli anni. Basti ricordare che i dati (provvisori) dell’ultimo censimento segnalano un dimezzamento degli allevamenti suini ed un calo di circa il 40% di allevamenti bovini nell’ultimo decennio, mentre i capi allevati diminuiscono di 50mila nel caso dei suini e di 20mila bovini”.
“La deroga per il nostro territorio –aggiunge- non avrebbe potuto tardare ulteriormente, tanto che da parte nostra ci preparavamo, in caso di un nuovo rinvio della decisione Ue, a chiedere di separare la richiesta dell’Emilia Romagna dalle altre regione del nord”.
“Va infine messo in rilievo –conclude Senza- che la decisione Ue dimostra anche che la nostra zootecnia, spesso bistrattata e guardata con sospetto, non è nemica dell’ambiente ed in particolare dell’acqua”.