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Chimar, taglio del nastro per il nuovo impianto a biomassa

Risparmio energetico e green economy non sono un tabù per Chimar. Lunedì 10 ottobre, presso la sede di Limidi di Soliera in via Archimede 175, l’azienda attiva nel settore degli imballaggi industriali inaugurerà un impianto di cogenerazione a biomassa di ultimissima generazione.

L’obiettivo è produrre energia elettrica e termica attraverso la valorizzazione dei residui di produzione del legno. Con questo impianto lo stabilimento di Limidi raggiunge la completa autonomia energetica.

L’investimento è consistente: 800 mila euro di cui circa un terzo finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. «Abbiamo stimato un ritorno delle risorse investite in cinque anni e un calo delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera di 190 mila tonnellate all’anno», sottolinea l’amministratore delegato Marco Arletti.

La cerimonia di inaugurazione comincerà alle 9.30 con un “welcome coffee” e vedrà la partecipazione del governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani, del presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari, del sindaco di Soliera Giuseppe Schena, del direttore tecnico di Cogenergy Feliciano Lasagni e dell’amministratore delegato di Chimar Marco Arletti (foto). Alle 10.45 è prevista la benedizione del vescovo Elio Tinti.

L’impianto, realizzato dalla sassolese Cogenergy, si basa sul processo di funzionamento di una turbina ad alta velocità inserita in un sistema di raccordi e scambiatori di calore, che impiega esclusivamente aria come fluido di processo. Alla fase del ciclo classico in cui si realizza la combustione del metano per elevare la temperatura del fluido è stato sostituito uno scambio termico a elevata temperatura generato dalla combustione di biomassa, legno e cartone.

«L’impatto ambientale sostenibile è elemento sempre più determinante per lo sviluppo economico di Chimar», conclude Arletti. «La nostra azienda, infatti, possiede le certificazioni Pefc e Fitok: la prima garantisce l’utilizzo di materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, la seconda viene assegnata a chi attraverso un trattamento a calore del legno evita la diffusione di organismi nocivi».

















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