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Filippi (PDL): “Non si può più rimandare la costruzione della diga di Vetto”

Di fronte ad una prolungata situazione di siccità, che interessa il mondo agricolo e le condizioni idrogeologiche del fiume Po, occorre far fronte alla situazione dello scarso afflusso idrico del Grande fiume. I gestori dei bacini idroelettrici devono garantire, soprattutto durante l’estate e nei periodi di siccità, periodiche immissioni di acqua, altrimenti rischiamo crisi agricole cicliche. I gestori dei bacini, i consorzi di bonifica e di irrigazione e l’Autorita’ di bacino del Po devono impegnarsi di più in tal senso. Alcuni bacini idroelettrici sono ancora ricolmi di acqua e sappiamo che vi sono riserve in tal senso. A norma di legge, infatti, dovrebbe essere prioritario l’utilizzo idropotabile, quindi quello agricolo ed infine quello energetico. Questo ordine di priorità non può dunque essere sovvertito. L’acqua non può essere gestita discrezionalmente. Dovrebbero essere riviste anche le concessioni ai gestori in quanto l’uso dell’acqua non può essere subordinato, ad esempio, alle scelte dell’Enel. L’irrigazione dei campi rappresenta un esigenza di vitale importanza, non solo per le aziende agricole, ma anche per l’ambiente e il paesaggio. Comprendo le ragioni dei gestori dei bacini idroelettrici che accusano di registrare pesanti perdite, pari a più di un milione e mezzo di kw/h al giorno, ma occorre spirito di collaborazione con le Regioni attraversate dal Po, se non si vuole penalizzare l’agricoltura di gran parte del nord Italia. Quello che serve, superata l’emergenza, e’ una nuova politica degli invasi al Nord.

L’attuale situazione di scarso afflusso idrico, ci dimostra ancora volta quanto sia utile ed indispensabile la costruzione della famosa diga di Vetto. La costruzione dell’invaso darebbe molti vantaggi all’Appennino reggiano e parmense, darebbe lavoro alle maestranze locali in periodo di crisi, rivitalizzerebbe un mercato immobiliare in un’area dove gli immobili sono tutti in svendita, garantirebbe acqua pura per la produzione di formaggio Parmigiano-reggiano e ci fornirebbe energia elettrica pulita per una cittadina di almeno 30mila abitanti. I vantaggi da elencare sono numerosissimi, i risparmi notevoli, gli svantaggi pochi. La diga si ripagherebbe in pochi anni solo con il risparmio energetico delle pompe che continuano a prelevare milioni di metri cubi d’acqua dai pozzi di pianura ed abbassare le falde acquifere. Errani il PD reggiano hanno sempre ostacolato la costruzione della diga di Vetto, per questioni di bassa bottega: Errani, per ragioni di carattere elettorale, ha “dirottato” in Romagna gli investimenti pubblici previsti nel campo idrico, attraverso la costruzione della diga di Ridracoli ed altri finanziamenti alla Romagna; il Pd reggiano si è sempre opposto alla costruzione della Diga di Vetto per non disturbare il business dell’ex Agac nel campo della distribuzione dell’acqua potabile. I tempi sono cambiati, l’Agac non c’è più, ma la necessità di costruire un grosso invaso in grado di garantire acqua è sempre più impellente.

(Fabio Filippi)
















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