Le opportunità per il comparto ortofrutticolo, il ruolo che l’agricoltura, ed in particolare il comparto ortofrutticolo, nello sviluppo economico e sociale nei paesi del Mediterraneo. E’ questo il tema del seminario organizzato dalla Confederazione Italiana agricoltori, in collaborazione con MACFRUT.
Il Seminario “Sviluppo agricolo nel Mediterraneo ed opportunità per il comparto ortofrutticolo” organizzato dalla Cia, in collaborazione con Cesena Fiera (giovedì 6 ottobre Sala Europa, ore 10-13), ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo che l’agricoltura, ed in particolare il comparto ortofrutticolo, può svolgere per lo sviluppo economico e sociale nei paesi del Mediterraneo.
Programma:
Ore 10 – apertura / Moderatore Roberto Della Casa, Università di Bologna
Relazioni:
Pier Luigi Petrillo, Responsabile Promozione culturale Agroalimentare, Commissione Nazionale per l’UNESCO;
Crescenzo Dell’Aquila, Ricercatore INEA;
Giulio Malorgio, Università di Bologna;
Cristina Chirico, Responsabile Ufficio Internazionale CIA
Interventi: rappresentanti delle OP ortofrutticole italiane e delle organizzazioni agricole del Mediterraneo: SPAGNA – Union de Pequenos Agricultores y Ganaderos; ALGERIA – Chambre Nationale d’Agricolture; GIORDANIA – Jordan Fermers Union / Ajloun-Jordan; MOLDOVA – FNFM; SLOVENIA – Cooperative Union of Slovenia / Chamber For Agricolture and Forestry of Slovenia; MALTA – Koperattivi Malta; TUNISIA – UTAP; CROAZIA – Croatian Association of Cooperatives; TURCHIA – TZOB; ALBANIA – AAOH Bioplant Albania; MAROCCO.
Ore 13 – Chiusura dei lavori
Antonio Dosi, Presidente CIA dell’Emilia Romagna.
L’attualissimo e controverso tema verrà trattato secondo una duplice valenza: da un lato, le opportunità di sviluppo agricolo nei paesi della sponda Sud per l’avanzamento economico e sociale e, dall’altro, le relazioni economico-commerciali con i paesi mediterranei europei e le implicazioni, anche in chiave di concorrenza, dei recenti accordi commerciali.
Infine, la partecipazione del Prof. Petrillo al Seminario, in rappresentanza dell’UNESCO, porterà la testimonianza di quali opportunità il riconoscimento internazionale della Dieta mediterranea Patrimonio dell’Umanità può offrire per la valorizzazione delle produzioni agricole dell’Italia e dei paesi mediterranei coinvolti.