“Inauguriamo uno spazio innovativo che rientra in un’attività di riqualificazione approvata dal ministero delle Infrastrutture e che ospiterà iniziative previste dai programmi del ministero dell’Istruzione. Devo dedurne che Pdl e Lega nord non sono in sintonia con i Governi di centrodestra che hanno dato il via libera ai progetti”.
L’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzè replica così alle critiche sull’inaugurazione di un Museo laboratorio con oltre 300 strumenti a percussione provenienti da ogni parte del mondo, in programma sabato primo ottobre al condominio R-Nord.
“Il nuovo spazio, assieme alla sala polivalente, in corso di realizzazione, e alla futura ludoteca, rappresenta il tassello importante di un centro per l’infanzia e l’adolescenza previsto dal progetto iniziale di riqualificazione approvato dal ministero delle Infrastrutture, così come l’apertura del portierato sociale, la tv di condominio e la sede della Croce Rossa, che sarà presto inaugurata” spiega Querzè. “E’ bene inoltre sapere che la musica e l’intercultura sono attività previste in modo specifico dal ministero dell’Istruzione a supporto delle scuole e dell’integrazione”.
Il Museo laboratorio accoglierà 300 strumenti a percussione selezionati da una collezione unica nel suo genere, composta da circa 3 mila pezzi, raccolta dal modenese Luciano Bosi, percussionista, etnomusicologo e didatta. Il nuovo spazio consentirà di realizzare 90 laboratori l’anno per altrettante classi – “numerose scolaresche hanno già programmato visite guidate”, precisa Querze – e sarà aperto a tutti 30 giorni l’anno. “Per queste attività, il Comune spenderà 10 mila euro l’anno per 120 giorni di attività, quindi circa 80 euro al giorno per l’apertura e le attività didattiche. Gridare allo scandalo mi sembra francamente demagogico e fuori luogo. Affermare che il Comune non avrà più soldi da destinare al fondo per l’affitto significa inoltre essere in malafede: quel fondo è stato eliminato dal Governo, che proprio Pdl e Lega nord sostengono con convinzione. Per riqualificare zone problematiche e degradate è necessario il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, ma anche lo sforzo di offrire nuove opportunità educative e nuovi spazi di aggregazione. Chi finge di non saperlo – conclude l’assessore – è animato dal desiderio di polemiche gratuite che trovano fertile terreno solo perché semplificano e non aiutano a comprendere”.