«Da mercoledì in Emilia-Romagna il Garante per il carcere diventa realtà. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato le regole per istituire questo ulteriore organismo di garanzia che va ad aggiungersi al Difensore civico – affermano i consiglieri del PD Palma Costi e Luciano Vecchi (PD) – confermando l’attenzione della Regione per una fascia debole che anche nelle carceri di Modena e provincia versa in difficili condizioni di vita».
«Questo passo in avanti attesta un’attenzione dovuta ad un settore spesso dimenticato – affermano i due consiglieri regionali modenesi – e conferma le preoccupazioni espresse in questi anni dal PD a garanzia dei diritti fondamentali dei detenuti ed agli operatori del carcere di S.Anna di Modena e più complessivamente dell’insieme delle strutture carcerarie presenti nel territorio modenese».
«Siamo sulla giusta strada, ma l’importante figura del Garante per il carcere da sola non può bastare a risolvere la complessità della situazione carceraria locale – affermano Vecchi e Costi – Occorre, come ha indicato recentemente il sentore Barbolini, aumentare l’organico degli agenti penitenziari, operare una più razionale distribuzione delle persone attualmente ristrette, creare percorsi protetti di reinserimento sociale e lavori socialmente utili per tutti i condannati a pene inferiori ai tre anni di reclusione».
«Con il Garante si intende aggiungere un tassello far uscire le persone detenute fuori dalla loro condizione di devianza», concludono Costi e Vecchi.