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Reperti archeologici Novi Sad, Fogliani (Confapi): “bene conservare il passato, ma lavorare per il futuro”

Il direttore di Confapi pmi Modena, Massimo Fogliani, interviene a proposito del dibattito relativo al destino dei reperti archeologici affiorati nel cantiere di Novi Sad: “Non intendo naturalmente entrare nel merito di questioni che trascendono la mia competenza – precisa – e voglio anche subito chiarire che ho il massimo rispetto per tutte le posizioni fin qui espresse, soprattutto quando sono scientificamente fondate”.

“Le mie riflessioni, infatti, prendono spunto da questo argomento, ma vorrebbero allargarsi a un livello più generale, sul quale, come cittadino, e come rappresentante dell’associazione delle piccole e medie imprese, credo di avere titolo per intervenire”.

“Ma partiamo pure dal “caso” Novi Sad: ho preso atto delle argomentazioni di chi auspica l’assoluta integrità e degli oggetti e dei siti, ma non posso fare a meno di pensare che se dovessimo applicare tali criteri sempre e dovunque, in Italia avremmo la completa ingessatura di ogni opera, dal momento che tutti sappiamo bene quanto il nostro sottosuolo sia stipato di reperti”.

“Bisognerà allora distinguere caso per caso, concentrando l’attenzione su ciò che è realmente importante. Capisco che sia difficile una valutazione del genere, ma mi pare altrettanto chiaro che decine o addirittura centinaia di oggetti uguali possono diventare un problema di ordine gestionale ed economico”.

“Purtroppo non possiamo permetterci di sostenere i costi elevati che tale gestione richiede. è triste, ma è così, almeno in questa congiuntura”.

“Aggiungo che se il passato è importante, tanto più lo è il futuro, di conseguenza non si può restare pietrificati da una concezione conservatrice e feticistica, bensì bisogna lavorare per il benessere nostro e dei nostri eredi. A volte si ha la sensazione che le battaglie per la salvaguardia del passato siano in realtà battaglie per eludere il presente e il futuro, e ciò non è condivisibile”.

“L’Italia – conclude il direttore di Confapi – ha oggi più che mai la necessità di valorizzare le proprie eccellenze, e fra queste, insieme alle vestigia del suo glorioso passato, ci sono i prodotti dell’ingegno di quanti lavorano e innovano per garantire un futuro di prosperità al nostro Paese”.
















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