L’intervento del presidente di Ascom Bologna, Enrico Postacchini, effettuato all’inizio del Consiglio comunale straordinario sulle ricadute della Manovra finanziaria nell’ambito bolognese.“Grazie signor sindaco, grazie presidente, a tutto il Consiglio comunale che oggi ci dà quest’opportunità. Ringrazio l’amico Ferrante che ha riassunto una posizione sulla Manovra che è condivisa da tutte le categorie economiche, nazionali e locali. Questo è lo strumento, la leva, mi sono piaciute le parole del vicesindaco che parla di leve. A volte le leve probabilmente s’innescano anche nei momenti di difficoltà.
Devo dire che trattandosi di responsabilità locali quelle di cui parliamo, quindi di Bologna e della città metropolitana, io mi soffermerò solo su due punti che a livello locale in qualche modo vanno in scia a quello che è l’esito della recente assemblea confederale di Confcommercio dove ci è stato chiesto chiesto, e questo mi piace, di mettere le nostre imprese in primo piano. Se si aumentano le imposte ed i costi dei servizi si genera una conseguenza che tutti anche senza essere economisti sappiamo già a priori: diminuiscono i consumi. Dobbiamo stare molto attenti perché la diminuzione dei consumi costituisce un grande problema per le nostre imprese e sull’occupazione.
Cosa possiamo fare a livello locale? La nostra Associazione si sente di mettere la faccia su una proposta che riguarda la propria realtà. Tutte le associazioni di categoria beneficiano dei sistemi pubblici. Noi abbiamo la Legge 40, la legge 41, abbiamo i fondi per l’abbattimento degli interessi.
Dunque, le imprese possono in qualche modo restituire al territorio parte di quello che ricevono. Il fattore tempo oggi ci obbliga a trovare soluzioni anche locali condivise che devono essere anche immediate vista l’urgenza. Questa è la necessità alla quale credo siamo tutti chiamati a dare delle risposte . I progetti che riguardano il piano strategico, bene illustrati nel ragionamento di Ferrante e da noi condivisi, sono progetti a lungo respiro e guai se così non fosse.
I passi vanno fatti gradualmente, vanno fatti soffermandosi su tutte quelle che sono le potenzialità ed i progetti una volta che partono, devono arrivare fino in fondo. Soluzioni spot devo dire sono gradite, se contenute nella misura, ma dobbiamo focalizzarci su progetti di lungo respiro. Ma ci servono risorse per sostenere i nostri territori e i necessari interventi a favore di turismo, arredo urbano, decoro ed altri ancora. C’è bisogno però anche di atti che siano congruenti e conseguenti alla situazione di emergenza e che si collochino temporalmente nel prossimi due anni.
Queste sono cose alle quali il Sindaco, l’Amministrazione sono chiamati già da oggi. Cosa possiamo fare noi Associazioni. Abbiamo tutte gli enti bilaterali. che godono di risorse cospicue come fondi e sono enti beneficiari. Può essere questa è la chiave di volta. Piccoli versamenti di imprese ed occupati su dei grandi numeri fanno grandi cifre. Noi da anni, e devo dire apprezzo l’apertura al tavolo del nostro Ente bilaterale, hanno accettato di usare lo strumento della bilateralità come strumento di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti. Siamo arrivati a un punto in cui è già pronto un documento che prevede il sostegno al reddito per coprire il costo del trasporto pubblico. Sbrighiamoci a trovare lo sblocco per questi fondi, perché ci sono, sono sul territorio una cifra più che sufficiente contribuire al welfare dei nostri dipendenti.
Chiudo dicendo che le imprese sono quasi 100.000, ma la logica del piccolo versamento ove occorresse un euro, due euro, cinque euro al mese sono ipotesi che possono essere perseguite. Su questo dico che la nostra confederazione in questo senso è disposta metterci la faccia anche se le nostre imprese stanno operando in un momento difficile con un’imposizione fiscale altissima. Ma se questo ulteriore sforzo è ben finalizzato ed utile tessuto imprenditoriale, lo ripeto, per quanto ci riguarda siamo disponibili a metterci la faccia. Serve a tutti un po’ di coraggio e di audacia.