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Filippi: “caso Battisti alla Corte dell’Aja”

Il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, ha appreso, con soddisfazione, dal Ministro degli Esteri, Franco Frattini, che entro la fine del mese di settembre la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja sarà investita del caso di Cesare Battisti.

Cesare Battisti, negli anni ’70, entrò a far parte dell’organizzazione terroristica denominata “Proletari armati per il comunismo”, con la quale compì diversi gravi reati: è stato, in seguito a ciò condannato in Italia, prima di espatriare in Francia e poi in Brasile, all’ergastolo per aver commesso quattro omicidi, rapine ed un sequestro di persona; condanna confermata in tutti e tre i gradi di giudizio.

Battisti è stato “protetto”, per anni, dal Governo socialista di Mitterand, nel nome di un’errata concezione della libertà di espressione che ha condotto a confondere il terrorismo con la protesta politica.

Dopo l’avvento in Francia del Governo Sarkozy e l’accettazione della richiesta di estradizione avanzata dal Governo italiano, Battisti è stato costretto a fuggire in Brasile, dove ha potuto contare su un nuovo “protettore”, il Presidente Luiz Inacio Lula da Silva, con un passato di esponente dell’estrema sinistra brasiliana.

Arrestato in Brasile nel 2007, Battisti è stato detenuto in carcere a Brasilia fino al 9 giugno 2011.

Il 31 dicembre 2010 il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva annunciò il rifiuto dell’estradizione in Italia. Della questione venne, successivamente, investita la Corte costituzionale brasiliana che l’8 giugno 2011 ha rifiutato definitivamente l’estradizione. Battisti, dopo la sentenza, è stato scarcerato ed attualmente è in libertà.

Dopo avere appreso che il caso Battisti sarà esaminato dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja prima della fine del mese di settembre il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi ha dichiarato: “Il 7 gennaio 2011 promossi a Reggio Emilia un sit-in per protestare contro la decisione assunta dall’ex presidente del Brasile, Luiz Inàcio Lula da Silva, e confermata dal suo successore, di non concedere l’estradizione dell’assassino Cesare Battisti. All’appello di protesta non rispose però il Pd e l’intera sinistra. La decisione assunta dal Corte Costituzionale brasiliana nel giugno scorso, su sollecitazione del Governo del Brasile, è offensiva per lo Stato italiano e lesiva dei più elementari principi di giustizia nazionale ed internazionale. E stata commessa un’ingiustizia, soprattutto nei confronti delle famiglie delle vittime del terrorista Battisti, ed e stata lesa la sovranità dello Stato Italiano; uno schiaffo intollerabile che merita una risposta. Per questa ragione invito tutti i cittadini dell’Emilia Romagna a non recarsi in Brasile per le loro vacanze e la Giunta regionale a sospendere i progetti economici in corso con lo stesso Paese: ciò fino a che il Brasile non consentirà l’estradizione del terrorista Battisti in Italia: quel criminale deve scontare la pena che merita per i delitti ignobili compiuti. Confido perciò in un pronunciamento equo della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja.”

















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