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Imprese: ok del Consiglio comunale modenese al fondo per l’innovazione

Il Consiglio comunale di Modena si è schierato all’unanimità a favore del rinnovo della convenzione per il Fondo provinciale che sostiene l’innovazione delle imprese. L’Aula ha votato la delibera presentata lunedì 19 settembre dall’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini, che nell’occasione ha anche annunciato l’ipotesi, allo studio del tavolo di concertazione, di trasformare il Fondo in progetto con bandi aperti tutto l’atto. “L’idea – ha detto – andrà discussa, assieme all’Amministrazione provinciale e alla Camera di commercio, con le associazioni di categoria affinché non si vadano a duplicare compiti e funzioni”.

Il Fondo, costituito nel 2005 da Comune, Provincia, Camera di Commercio, è uno strumento finanziario rappresentato da mutui agevolati per il sostegno agli investimenti delle imprese modenesi. Tre i settori di utilizzo: innovazione sul piano tecnologico, gestionale e commerciale. Beneficiari sono le piccole e medie imprese manifatturiere e di servizi alla produzione della provincia di Modena. “Dalla sua costituzione sono stati fatti quattro bandi per complessivi dieci milioni di euro e un totale di 269 progetti di impresa ammessi al finanziamento, che hanno consentito 48 milioni di investimenti. Nei bandi del 2009 e 2010 i tassi nominali effettivi dei mutui agevolati sono stati dell’1,25%”, ha spiegato l’assessore sottolineando anche che il Fondo non ha costi di gestione diretti essendo gestito con il contributo degli enti promotori e di Democenter. Al Fondo innovazione partecipano, oltre i consorzi fidi locali Cofim e Unifidi, i principali istituti bancari locali.

Per il Pd, a parere di Stefano Prampolini il Fondo, “che uno strumento fondamentale il cui successo è merito del lavoro di squadra, andrebbe esteso a più settori produttivi, poiché i nuovi accordi di Basilea 3, in vigore dal 2012, stringeranno ulteriormente le maglie per quanto riguarda l’accesso al credito”. “Una volta trasformato in progetto, il fondo dovrebbe puntare anche sull’innovazione culturale”, ha aggiunto William Garagnani che immagina “un centro storico in cui gli esercizi commerciali offrano servizi aggiunti e una delega all’interno della Giunta per comparare le città e sapere quali attività potenziare”. Secondo Enrico Artioli “il Fondo è la strada giusta, poiché di fronte alle sfide mondiali sono formazione e innovazione i pilastri su cui investire”. Per Salvatore Cotrino “chi fa impresa si chiede se è ancora possibile produrre in Italia, perché volontà e creatività non sono più sufficienti e la politica ha il dovere di esplorare tutte le possibilità”.

Per il Pdl, anche Olga Vecchi si è dichiarata favorevole alla trasformazione del Fondo in progetto, “soprattutto alla luce della crisi economica e della globalizzazione dei mercati, perché Modena non deve rassegnarsi a rinunciare al suo sistema di imprese”. In dichiarazione di voto, Adolfo Morandi ha affermato: “Dobbiamo investire molto in formazione, creatività e innovazione. Il Fondo è un progetto importante e si potrebbero finanziare anche altre forme di intervento”.

Favorevole alla delibera anche Sergio Celloni di Mpa: “Il Fondo è utile alle imprese commerciali caratterizzate dal legame con il territorio – ha detto – anche se oggi occorrerebbe fare molto di più: 200 aziende che usufruiscono del finanziamento paragonate alle 25 mila esistenti non fanno statistica”.

















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