Quanto avvenuto ieri – dichiara Raffaella Morsia Segretaria generale della FLC CGIL Emilia Romagna- dimostra che la situazione della scuola pubblica e del lavoro pubblico in Emilia Romagna è una vera emergenza.
La FLC CGIL ha ripetutamente denunciato la situazione di evidente insostenibilità nella tenuta del sistema scolastico regionale a fronte del taglio devastante dei Ministri Gelmini e Tremonti.
E oggi, siamo di fronte ad una vera esasperazione sociale che genera inevitabili tensioni.
Il gesto dei lavoratori saliti sul tetto delle elementari Bottego, rimasti senza lavoro dal 1 settembre e a cui va tutto il nostro sostegno, dimostra la necessità di dare una risposta ai bisogni sociali e alle istituzioni scolastiche.
Nessuno può continuare nella rappresentazione di una scuola che non c’è più.
Non si può a sottacere che in questa regione, a fronte di un aumento di 25000 studenti in tre anni, sono stati tagliati 2300 posti posti di lavoro di personale collaboratore scolastico, tecnico e amministrativo e 4000 docenti.
Le scuole, nel mese di agosto hanno richiesto all’USR dell’Emilia Romagna, così come previsto dalle disposizioni, almeno 200 posti in più di collaboratore scolastico per fronteggiare il funzionamento minimo dei servizi scolastici (anche a fronte di un elevato numero di personale inidoneo per motivi di salute) e un livello adeguato di sicurezza.
La risposta dell’USR ,che ha autorizzato solo 57 posti in deroga all’organico assegnato dal Ministero, è stata inadeguata.
Chiediamo pertanto, al Ministero e all’USR di assegnare ulteriori risorse alle scuole che si trovano nella condizione di non assicurare il regolare funzionamento delle attività, per la sicurezza degli studenti nel rispetto del contratto nazionale di lavoro.
Questo sarebbe un gesto di responsabilità e una prima parziale risposta a quei lavoratori precari che, dopo tanti anni di lavoro, ne sono rimasti privi.