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FAIB Confesercenti Modena: il Governo imponga ai petrolieri di assorbire l’aumento dell’IVA dal 20% al 21%, lasciando inalterati i prezzi

“Il Ministero dello Sviluppo Economico non può continuare a consentire che i prezzi dei carburanti proseguano l’incredibile corsa al rialzo di questi giorni. È il Paese infatti il primo a pagar salato questa situazione; sia in termini di maggiore spesa per le famiglie, che di costi di trasporto, che di inflazione”. È ferma la presa di posizione di FAIB Confesercenti Modena il sindacato degli operatori delle stazioni di servizio dopo l’incremento di un punto di percentuale dell’IVA. Quanto decretato in Finanziaria si è tradotto immediatamente in un impennata dei costi dei carburanti: che grava sui cittadini e che penalizza pure i gestori.

Ai già noti aumenti legati alle accise e adesso anche dell’IVA, deve poi essere aggiunta anche la sensibile dilatazione del margine che i petrolieri riservano a se stessi. Margine che sta comportando il superamento di quota 4 centesimi al litro della differenza che si registra tra i prezzi italiani e quelli della media europea. “Voltare la testa dall’altra parte per non vedere, così come sta facendo il Ministero, senza contare che Mr. Prezzi, Roberto Sambuco, deve ancora pronunciarsi in merito – evidenzia FAIB Confesercenti Modena – legittima ogni comportamento speculativo dei soggetti che già controllano rigidamente ogni livello del mercato, determinandone prezzi e costi per la collettività, a maggior ragione durante un passaggio così delicato come quello dell’aumento dell’IVA”. A questo proposito, visto l’aumento fatto registrare dal margine dei petrolieri, peraltro acclarato in sede di Commissione ministeriale, FAIB chiede con forza che il Governo, si faccia carico di imporre alle compagnie petrolifere di assorbire proprio all’interno del margine industriale il passaggio dell’IVA dal 20 al 21%, lasciando inalterati i prezzi al pubblico dei carburanti.

“Invitiamo infine il Governo – conclude FAIB Confesercenti – a smettere di boicottare il disegno di legge di riforma della distribuzione carburanti ‘Libera la benzina!’; firmato da 100 Deputati, 600.000 cittadini e sostenuto dalle organizzazioni dei consumatori, permettendone finalmente l’avvio della discussione e l’urgente approvazione in Commissione Industria del Senato. Al fine di dare in tempi brevi al mercato una diversa e più competitiva disposizione e consentire anche ai consumatori italiani di rifornire la propria auto ai prezzi migliori possibili, come avviene nel resto d’Europa”.

















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