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La situazione dell’Italia vista da Giancarlo Abete, nuovo presidente di Ucid nazionale, ospite a Reggio

C’era molta attesa per l’arrivo di Giancarlo Abete ieri a Reggio Emilia, presidente nazionale dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, più noto per essere dal 2007 presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio e da quest’anno vicepresidente UEFA.

Ad attenderlo il presidente della sezione Ucid locale, Romano Fieni, il presidente regionale Ucid, Mario Stefanelli, il vescovo mons. Adriano Caprioli, il presidente del Panathlon, Eugenio Menozzi, l’assessore comunale allo Sport, Mauro Del Bue, il presidente della Fondazione Manodori, Gianni Borghi, oltre ad nutrito gruppo di imprenditori e industriali di Reggio, ma anche delle città vicine.

Attesa pienamente soddisfatta dalla disponibilità di Abete che nel corso dell’incontro sul tema “L’Ucid per e nel Paese. L’associazionismo cattolico per il Bene Comune” non ha esitato a esprimere la propria opinione sulla situazione di crisi che sta attraversando l’Italia, la politica e il ruolo delle istituzioni.

Incalzato dall’introduzione del presidente Fieni che lo invitava “in virtù dei suoi molteplici ruoli a prendere posizione contro tutto ciò che contribuisce a dividere il popolo e la nazione, che distrugge l’immagine del Paese, contro gli egoismi, i settarismi e le speculazioni” ed evidenziando il fatto che “sono alcuni uomini e non l’intero sistema che va rivisto e ripensato”, la risposta di Abete non si è fatta attendere: “la crisi della politica è ancora più grave di quella economica. Ci troviamo di fronte a una crisi del ceto dirigente e del riconoscimento generale del ruolo delle istituzioni. Alla ricerca di un consenso di breve periodo, i politici mettono in campo azioni pericolose per le generazioni future. Non si pensa al bene comune e c’è un individualismo eccessivo perché manca una guida autorevole. La crisi poi ha evidenziato rispetto al passato la necessità di attuare politiche virtuose in accordo con i paesi europei. Il popolo italiano ed europeo – continua Abete – è accomunato da valori cattolico-cristiani che possono essere esercitati anche all’interno di schieramenti diversi. Occorre quindi costruire una dimensione per il futuro, con la guida della dottrina sociale della Chiesa, che riporti al centro la dimensione collettiva, di partecipazione ed ognuno di noi può trasmetterla nell’ambito della realtà nella quale vive”. Quindi conclude con una frase di Paolo VI più che mai attuale quando diceva che il nostro secolo ha più bisogno di testimoni che di maestri.

Dello stesso tenore l’intervento del vescovo di Reggio, monsignor Adriano Caprioli, che ha riconosciuto alla società civile la capacità “di offrire spazi più ampi di democrazia partecipata, rispetto alla politica che non è più rappresentativa quando cade dall’alto”.

Molte le affinità e i rimandi tra il mondo della politica e il mondo dello sport del quale Giancarlo Abete è profondo conoscitore ed esperto e di cui ha parlato nel resto della serata dedicata alla presentazione dell’ “Istituto per la certificazione etica dello sport”. “In Italia – ha spiegato Abete – ci sono 70 mila associazioni sportive e circa 700 mila in Europa che complessivamente danno occupazione a circa 15 milioni di persone. Nell’Unione Europea lo sport incide per il 5% sul PIL. Di fronte a questi numeri ci si può rendere subito conto di quanto sia importante l’applicazione di un sistema di certificazioni in grado di presidiare il sistema dei valori e allontanare il rischio che si verifichino comportamenti nocivi per gli sportivi e le associazioni”.

Giancarlo Abete, nato a Roma il 26 agosto 1950, è imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano. Dal 2 aprile 2007 riveste la carica di presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Figlio del cavalier Antonio Abete e di Maria Basile, compie studi classici al liceo “Massimo” di Roma e si laurea in Economia e Commercio alla Sapienza. È stato deputato nella ottava, nona e decima legislatura, dal 1979 al 1992, con la Democrazia Cristiana. Imprenditore nel settore grafico, editoriale e dell’informazione, è presidente e componente del consiglio di amministrazione di alcune società del Gruppo Abete. Attualmente fa parte della Giunta di Confindustria, è componente del Consiglio direttivo dell’Unione Industriali di Roma e provincia, di Confindustria Lazio e di Federturismo Confindustria. Dal 1991 siede nella Giunta dell’Associazione nazionale italiana Industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici. Dal 2005 è inoltre membro del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia. Nel 2009 è stato riconfermato presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, carica che detiene dal 2007. Membro della Giunta Nazionale del Coni, il 22 marzo 2011 viene eletto vicepresidente UEFA al cui interno ricopre diversi incarichi: componente del Comitato Esecutivo, presidente della Commissione di Assistenza tecnica e sviluppo, presidente reggente della Commissione Club competitions, componente della Commissione Finanze, componente del Consiglio strategico, componente del Consiglio di amministrazione UEFA Events SA.

Immagine: Giancarlo Abete e Romano Fieni

















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