“La cultura universitaria ha sempre dato agli studenti una specie di speranza di avere meno preoccupazioni e di inserirsi in una vita attiva. Ma in un mondo in cui abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile come il Spagna, il 28% in Italia, il 23% in Francia, poco meno in Gran Bretagna e perfino in Germania dove di disoccupazione ce n’e’ pochissima ma c’e’ il 10% per quella giovanile, diventa sempre piu’ difficile per l’Universita’ dare e costruire speranza per gli studenti”. E’ quanto sottolinea l’ex premier Romano Prodi oggi ospite d’onore della cerimonia per la firma della Magna Cartha Universitatum, tenutasi a Bologna.
Secondo l’ex presidente della Commissione europea e attuale presidente della Fondazione per collaborazione tra i popoli, oggi “il ruolo dell’Universita’ di modifica e organizzazione della societa’ viene messo in discussione a causa dell’ambiente circostante” e cioe’ della societa’.
“Inoltre nei Paesi ad alto livello di economia e di sviluppo ci sono delle restrizioni di bilancio che pesano soprattutto sull’Universita’ e sulla ricerca” e questo, secondo Prodi “accade perche’ di fronte alle crisi i Governi reagiscono con decisioni di breve periodo, mentre se c’e’ qualcosa invece che e’ un investimento a lungo periodo e’ l’universita’”.
“Sempre di piu’ si preferisce tagliare i nuovi pilastri della societa’ futura per pareggiare i conti oggi e questa e’ un’altra grandissima difficolta’” per il mondo accademico, precisa ancora Prodi che ricorda come, al contrario, le grandi potenze mondiali emergenti stanno facendo l’opposto, investendo somme ingenti proprio sull’universita’ e la ricerca.