“Cellulare delle mie brame” sei il più pericoloso del reame? Se non il più pericoloso, nel reame delle distrazioni per la guida, di certo è un elemento che porta il guidatore a differenziare il livello d’attenzione, per dedicarsi a momenti che difficilmente si possono identificare come d’impellente necessità.
In particolare se si parla di SMS, controllo della posta elettronica e quanto di “sfizioso” e non necessario sono oggi capaci questi strumenti.
Secondo uno studio delle assicurazioni, in collaborazione con l’Automobile Club d’Italia, è scaturito che gli incidenti, da ascriversi come “responsabilità” all’utilizzo improprio del cellulare e senza l’auricolare, sono in aumento.
“E’ di per sé l’utilizzo del telefonino che porta ad avere una distrazione a fronte di quanto necessario, per una guida consapevole.- Commenta il dott. Giuseppe Pottocar Direttore d’A.C. Modena- L’Ania ha prodotto degli studi da cui è emerso che l’utilizzo di un dispositivo elettronico, in auto, porta a raddoppiare i tempi di reazione a fronte della percezione del pericolo e la reazione per evitare lo stesso. Un errore consapevole. Di cui però non ci si riesce a liberare, come dipendenza. E’ l’87% di coloro che guidano che ammettono che l’utilizzo del telefonino è un fattore di distrazione. Nel sondaggio effettuato a Modena è poi emerso che il 13% è utilizzatore del telefonino senza ricorrere all’opzione “viva voce” o auricolare. Ovvero distolgono una delle mani dal volante.”
A creare la dipendenza da cellulare è anche la perenne “reperibilità” che ha creato una sorta di “moderna schiavitù” nei confronti del lavoro, la famiglia ed i rapporti sociali.
“Si è arrivati, dicono i ricercatori, ad un uso compulsivo del telefonino. Qualcuno lo considera, se viaggia da solo, una sorta di compagnia meno virtuale a fronte dell’ascoltare la radio. Il pericolo maggiore viene dagli smartphone che hanno ampliato la sfera operativa nei rapporti interpersonali, in diretta, su internet. – conclude il Direttore- Mentre la dipendenza compulsiva è legata ad una sorta di dipendenza dal “piacere”, l’uso del telefonino è da ascriversi invece ad un accresciuto livello di stress e d’ansia per la vita quotidiana. Un comportamento ossessivo che costringe a leggere un messaggio perché a questi, oggi, si da troppa importanza. In questo comportamento gli automobilisti non considerano il rapporto costi benefici. I costi sono quelli successivi al possibile incidente, in termini di vite umane e costi sociali”.