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Sedute Consiglio comunale modenese, Liotti: “ecco 9 proposte per migliorare i lavori dell’aula”

Allungare la durata delle sedute, anticipare talvolta le interrogazioni al mattino, dare al presidente la possibilità di disporre che interrogazioni e mozioni di analogo contenuto possano essere discusse contemporaneamente e di valutare il carattere di urgenza degli ordini del giorno. Ma anche ridurre da 5 a 3 minuti i tempi per la presentazione e la replica alle interrogazioni e i tempi della dichiarazione di voto, svolgere in coda alle sedute il dibattito di interrogazioni trasformate in interpellanze e, infine, introdurre il gruppo misto di maggioranza o di minoranza e prevedere una proporzionalità di composizione delle commissioni consiliari con un commissario ogni tre consiglieri.

Si articola in nove punti la proposta che la presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti sottopone alla riflessione dei gruppi consiliari per migliorare, senza aumentare i costi, i lavori di un’Aula, “che non è certo più lenta e meno efficiente rispetto al passato, come è facile dimostrare confrontando i dati”.

“Episodi deprecabili riaprono regolarmente il confronto politico sul regolamento del Consiglio, tema sul quale mi sono espressa già all’inizio del mandato sollecitando il presidente della commissione Affari istituzionali e i capigruppo a verificare la possibilità di introdurre miglioramenti”, commenta Liotti. “Vedo che in questi giorni il dibattito non riguarda più solo episodi di maleducazione o scorrettezze istituzionali, ma si allarga anche ad altri articoli del regolamento che riguardano l’efficienza dei lavori. Occorre sempre tener presente il difficile equilibrio tra i diritti dei singoli consiglieri, che devono poter presentare tutte le mozioni che ritengono utili al loro compito di controllo e indirizzo e di poterle poi trattare secondo un chiaro e preciso ordine, e la necessità di rimanere al passo con le questioni politiche urgenti per la città”, prosegue Liotti. Ecco quindi, in sintesi, le dieci proposte, alcune organizzative e altre regolamentari, della presidente del Consiglio:

1) allungare la durata delle sedute proseguendo i lavori del Consiglio almeno fino alle 21 (attualmente dopo le 19.30 si fatica molto ad avere il numero legale);

2) prevedere, quando il numero delle istanze lo rende necessario, di anticipare le risposte alle interrogazioni al mattino (non è necessario il numero legale e i consiglieri che hanno un lavoro dipendente hanno un permesso per l’intera giornata);

3) dare al presidente del Consiglio la possibilità di disporre che le interrogazioni e le mozioni con oggetto e argomenti identici o analoghi possano essere discusse contemporaneamente (oggi occorre sentire i firmatari);

4) ridurre dai 5 attuali a 3 minuti i tempi per la parte di presentazione e replica dei consiglieri alle interrogazioni; in questo modo il tempo necessario per svolgere un’interrogazione passerebbe da 15 a 11 minuti;

5) ridurre i tempi della dichiarazione di voto a 3 minuti (oggi sono 5);

6) svolgere in coda al Consiglio il dibattito delle interrogazioni di cui si richiede in Aula la trasformazione in interpellanza (interrogazioni con dibattito) quando questo pregiudica l’organizzazione dei lavori definita nella Conferenza dei capigruppo;

7) introdurre la possibilità per la presidenza, su richiesta di un gruppo consiliare e sentita la Conferenza dei capigruppo, di considerare urgente un ordine del giorno (da un anno questo è già stato introdotto tramite un accordo in commissione Capigruppo che prevede, in casi particolari, la deroga all’ordine cronologico di presentazione);

8) introduzione del gruppo misto di maggioranza o di minoranza al fine di innalzare il numero dei consiglieri necessari per formare un gruppo non uscito dal risultato elettorale;

9) composizione delle commissioni consiliari prevedendo una proporzionalità di rappresentanza dei vari gruppi: un commissario ogni 3 consiglieri garantendo la presenza a tutte le commissioni dei monogruppi usciti dalle elezioni.
















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