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Istituto Parri, Bernardini (LN) chiede conto delle attività e dei finanziamenti

L’attività recente e passata dell’Istituto storico Parri dell’Emilia-Romagna, i bilanci, l’organizzazione e il suo ruolo di coordinamento fra istituti provinciali sono al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Manes Bernardini della Lega nord. L’Istituto ha sede a Bologna nell’ex convento di San Mattia, dove, accanto alla biblioteca e all’archivio, si trova il Museo della Resistenza, da questo gestito dal 2006 in convenzione con il Comune e chiuso da settembre 2010. Per le diverse attività, fra cui la gestione di archivi, di una biblioteca, di un servizio audiovisivi, e altre di didattica, di promozione culturale e per progetti espositivi – ricorda l’esponente del Carroccio – al Parri, che ha presentato un preventivo di 578 mila, la Regione Emilia-Romagna, in attuazione del programam regiionale 2010-2012, erogherà 200 mila euro fino al 2012 compreso”. Bernardini ritiene che il contributo “non trovi giustificazione nella valenza regionale delle sue attività di servizio”. A suo avviso le attività di ricerca e approfondimento condotte dallo stesso sarebbero svolte anche da altri istituti che non ricevono finanziamenti né dal Comune né dalla Provincia di Bologna e neppure dalla Regione, “se non per attività specifiche e sporadiche e comunque per cifre irrisorie”.

A sostegno della richiesta di chiarimenti, Bernardini fa presente che le presenze e i prestiti della biblioteca del Parri sarebbero “tra i più bassi delle biblioteche dell’intera rete bolognese, anche confrontandoli con quelle di altre biblioteche specializzate”. Da chiarire poi il fatto che non risulterebbero stabiliti i criteri di selezione del direttore e la durata massima dell’incarico coperto dal 1997 dalla stessa persona. Altro rilievo sulla cui “opportunità” Bernardini chiede conto alla Giunta riguarda il fatto che il presidente dell’istituzione biblioteche del Comune di Bologna, che avrebbe il compito di supervisionare le attività dell’Istituto in questione, risulterebbe membro del Cda dello stesso.

Tra le numerose domande rivolte all’esecutivo regionale Bernardini sull’Istittuo Bernardini chiede anche quali ne siano le funzioni ed i ruoli con valenza regionale, quali quelle di coordinamento fra istituti provinciali e quali quelle di progettazione scientifica; quali attività abbia svolto negli ultimi 10 anni a livello della ricerca e divulgativo e quali la loro ricaduta nella comunità scientifica. Il consigliere chiede anche di sapere quali siano i progetti europei che vedono il Parri come capofila o partner e se la Regione “possieda uno screening scientifico ed economico che consenta di verificare le attività di interazione tra i diversi istituti che si occupano di storia contemporanea a diverso titolo”. Tra le altre richieste: i bilanci preventivi e consuntivi dell’Istituto dal 2005 ad oggi, i dati sulla dotazione del personale, i progetti in cantiere per il 2011 e chi ne sosterrà i costi. E inoltre: i finanziamenti erogati a favore del Parri negli ultimi 10 anni dalla Regione e da altri enti pubblici.

Per quanto infine riguarda il Museo della Resistenza Bernardini chiede di sapere per quale motivo sia chiuso, i relativi costi, il motivo per il quale non sia stato inserito nell’Istituzione Musei, quali siano le attività in rete svolte con l’Istituzione Biblioteche in cui è invece inserito, se e quando ci siano state e ci saranno attività di collaborazione con il Museo della Memoria di Ustica.

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