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Ciclopedonale sul Reno: il progetto va avanti nonostante defezione Provincia

Ampio dibattito, alla commissione Bilancio affari generali e istituzionali, sulla “rideterminazione dell’Accordo-quadro sottoscritto con la Comunità montana Alta e Media Valle del Reno per l’anno 2008”, riguardante la realizzazione del primo stralcio funzionale del progetto la “Via del Reno”, un percorso ciclo-pedonale, previsto nell’ambito degli “Interventi di riqualificazione dell’Asta del fiume Reno”, che doveva interessare tutti i Comuni rivieraschi, con un costo complessivo di 1.057.000 euro.

La necessità di ‘rideterminare’ l’accordo-quadro è nata in seguito all’intenzione palesata dalla Provincia di Bologna alla Comunità montana dell’Appennino bolognese (subentrata nel 2009 a quella citata sopra) di ritirare, dall’Accordo-quadro del 2008, la propria quota di finanziamento di 470.000 euro, rendendo di fatto “non più attuabile” la completa realizzazione del progetto. L’Accordo-quadro vedrebbe quindi, come soggetti finanziatori, la Comunità montana con 357.000 euro (assegnati dalla Regione, nell’ambito del Fondo speciale per la montagna), i Comuni di Marzabotto con 100.000 euro, Grizzana Morandi con 30.000 euro e infine di Vergato con 100.000 euro.

Comunità montana ed enti locali coinvolti avrebbero comunque deciso di procedere con il progetto, realizzando, con le quote della Comunità montana e del Comune di Marzabotto, il solo tratto Lama di Reno-Sibano (457.000 euro) e di prevedere altre modalità per il futuro completamento di ulteriori tratti ricadenti nei Comuni di Grizzana Morandi e Vergato.

Alla specifica domanda sui motivi che avrebbero determinato il ritiro della Provincia, il funzionario regionale, che ha illustrato il documento alla commissione, ha risposto che sarebbe venuto meno il patto stretto tra la stessa Provincia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, che avrebbe dovuto contribuire alla quota che la Provincia si era impegnata a sottoscrivere.

Dal Pdl (interventi dei consiglieri Galeazzo Bignami e Andrea Pollastri) è arrivata la richiesta di “fermarsi a riflettere e di rivalutare il progetto” nell’ottica del ridimensionamento dei fondi per la “defezione”della Provincia, anche perchè “non ci sarebbe nessuna garanzia”, per i comuni di Grizzana Morandi e Vergato, di veder realizzato il progetto interamente.

Così anche Andrea Defranceschi (Mov5stelle), che ha considerato “grave” che la Provincia si sia tirata indietro e che si siano lasciati passare tre anni con un nulla di fatto, mentre il turismo locale è in calo: “non si mette in discussione l’opera, ma bisogna capire se sia o no strategica”.

In difesa del provvedimento è intervenuto Luciano Vecchi (Pd), che ha ricordato come non si possa ragionare su questi temi senza considerare il Patto di stabilità con cui gli enti locali devono fare i conti.

Marco Lombardi, presidente della commissione, ha poi affrontato la questione se l’importo del finanziamento concesso dalla Regione alla Comunità montana rimanga il medesimo anche a fronte del ridimensionamento del progetto.

Di fronte alla presa d’atto che gli enti coinvolti sono intensionati a proseguire su questa strada, ha detto l’assessore Simonetta Saliera, la Giunta non ha visto ostacoli all’avvio dei lavori.

Al momento di esprimere il parere sul provvedimento, Pd, Idv, Fds e Udc hanno votato a favore, Pdl e Lega Nord si sono astenuti, contrario infine il parere del Mov5stelle.

















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