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Filippi (PDL): “Il Giro Padano è propaganda, la pastasciutta antifascista no?”

Il metodo usato dall’accoppiata PD-CGIL per combattere con ogni mezzo, tutto ciò che da loro fastidio è lo stesso adottato in tutt’Italia: mandano in avanscoperta i manifestanti dei centri sociali e le ali più estremiste del partito per impedire qualsiasi evento non gradito alla sinistra. Così è successo a Reggio Emilia questa primavera per l’arrivo del Ministro Frattini fortemente contestato dagli agitatori di AQ16, così succede per una gara ciclistica non gradita agli apparati. Una manifestazione sportiva come il Giro della Padania si è trasformata, per colpevolezza di un manipolo di facinorosi e di squadristi rossi, in una rissa indecorosa ed indegna di un Paese civile e democratico.

Alcuni ciclisti che hanno partecipato alla corsa ciclistica, fra cui Ivan Basso e Sasha Modolo, sono stati fatti oggetto di sputi, schiaffi ed insulti da parte di esponenti del Prc, del Pd e della CGIL.

Francesco Moser, storico campione di ciclismo, a questo proposito ha dichiarato: “Ma cosa vogliono tutti questi comunisti con le bandiere rosse? E’ da una vita che loro organizzano gare come il Giro delle Regioni ed il Gran Premio della Liberazione”.

Anche queste gare ciclistiche hanno, infatti, carattere politico, ma nessuno del centro-destra le ha mai contestate.

Questi episodi di intolleranza non stupiscono invece il consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, che nella sua provincia è ‘assuefatto’ dalle pastasciutte antifasciste e dalle maratone della Resistenza. “I comunisti, alla prova dei fatti, si dimostrano, ogni volta, insofferenti rispetto ai valori della democrazia e della libertà di espressione, anche nell’ambito sportivo, ma non solo. Pur condividendo quanto ha affermato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, circa l’inviolabilità dell’unità d’Italia e ritenendo la Padania un’espressione geografica antitetica al federalismo nazionale; ritengo che la violenza messa in campo, per l’ennesima volta, dagli ex comunisti contro una libera manifestazione in questo caso sportiva, sia inaccettabile e censurabile. A loro invece tutto è concesso:a Reggio Emilia il Pd, due anni fa ha deciso unilateralmente di usare l’area sportiva all’interno del Poligono di tiro per una manifestazione politica, coloro che hanno avuto il coraggio di obiettare e chiedere chiarimenti sono stati etichettati come nazisti. Dopo 66 anni forse qualcuno della sinistra dovrebbe farsi un esame di coscienza!”.

















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