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Sull’Avanti raccontare la verità – Lettera ai direttori di giornali e tv

Questa è una lettera indignata.

È la lettera di chi è costretto ogni giorno a vedere infangata l’immagine di una storia e di una cultura politica che per oltre un secolo ha reso l’Italia più civile e più moderna.

È la lettera indignata di chi chiede che sia raccontata, con onestà e completezza, la verità dei fatti sulla vicenda della testata giornalistica dell’Avanti!, che grazie alle mirabolanti imprese di tale Lavitola è associata nell’opinione pubblica a ricettacolo di trame oscure e ignobili.

Mi rivolgo ai direttori di tutte le testate giornalistiche italiane perché questa verità venga raccontata.

Paghiamo colpe che non sono di nessuno dei nostri padri ma di un millantatore che ha pensato, mettendo una L ed un apostrofo, di entrare nel pantheon dei direttori del più antico giornale della sinistra italiana. Assieme a Costa, Nenni, Pertini, Lombardi.

Le notizie di questi giorni riportano tutto nel tritacarne, senza distinzioni.

È la stessa macchina del fango che ha fatto indignare fior fiore di editorialisti, di commentatori, di direttori; gli stessi che adesso non sembrano scuotersi più di tanto se un pezzo importante di storia dell’Italia repubblicana e democratica (dunque in parte anche la loro storia) viene calpestato senza dignità.

Non possiamo permetterlo.

Dietro alla vicenda di Lavitola ci sono trame e intrecci dei quali solo i diretti protagonisti, molti dei quali ancora attivi e con ruoli di primo piano nel panorama politico nazionale, hanno approfondita conoscenza.

Fin dalla mia elezione a segretario del PSI, nell’estate del 2008, ho lavorato con impegno per restituire ai socialisti un pezzo importante della loro identità, riportando in vita sia l’Avanti! (senza articolo, come è sempre stato, ed in edizione settimanale) che Mondoperaio; in questo difficile percorso mi sono imbattuto nel “binario parallelo” sul quale Lavitola e i suoi hanno scorrazzato per quasi due decenni con scaltrezza e con una condotta da pirati abbondantemente ripagata dal finanziamento pubblico all’editoria. Ne sono esempio gli oltre 2 milioni e mezzo di euro ottenuti nel 2009.

Continuerò a lottare in ogni sede e con ogni strumento a mia disposizione perché venga resa verità e giustizia.

 

On. Riccardo Nencini

Segretario nazionale PSI

 

















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