Una scuola di bioinformatica per trasferire in clinica i risultati scientifici ottenuti nello studio delle sindromi mielodisplastiche e delle leucemie mieloidi. Le attività formative ospitate all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per iniziativa del Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche dell’Ateneo. Presenti trenta ricercatori europei convenuti nell’ambito di un progetto della Comunità europea EuGESMA (European Genomics and Epigenomics Study on MDS and AML). Appuntamento lunedì 12 e martedì 13 settembre.
L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia tappa del percorso formativo di trenta ricercatori e studiosi provenienti da quindici diversi paesi della Comunità Europea che saranno a Modena, ospiti della Scuola di bioinformatica, organizzata dal Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche dell’Ateneo emiliano.
La bioinformatica, è l’insieme delle tecniche informatiche, matematiche e statistiche che consente di trasformare i dati genomici in ipotesi accurate sui meccanismi molecolari alla base dei processi biologici.
L’iniziativa formativa, la seconda dopo l’esperienza dell’anno passato a Barcellona (Spagna), è promossa nell’ambito di EuGESMA (European Genomics and Epigenomics Study on MDS and AML), una COST action finanziata dalla Comunità Europea che punta a costituire una rete di gruppi di ricerca e di unità cliniche in grado di integrare le tecnologie genomiche e trasferire in clinica i risultati scientifici ottenuti nello studio delle sindromi mielodisplastiche e delle leucemie mieloidi.
L’appuntamento è per lunedì 12 e martedì 13 settembre 2011 presso l’Aula Computer del Complesso San Geminiano (via San Geminiano, 3) a Modena.
“Negli ultimi dieci anni la tecnologia ha fatto nella genomica dei passi da gigante – afferma l’organizzatore della Scuola prof. Silvio Bicciato – ed ha avuto un ruolo determinate, per progressi scientifici ottenuti, in tutti i campi delle scienze della vita. Questo sviluppo tecnologico ha messo a disposizione dei ricercatori enormi quantità di dati molecolari che costituiscono un’opportunità senza precedenti per lo studio dei sistemi biologici complessi. Tuttavia, l’accumulo di grandi quantità di dati, sia strutturali sia funzionali, relativi alle sequenze genomiche, impone la disponibilità di infrastrutture e di competenze computazionali che permettano non solo l’analisi dei segnali per sé, ma anche l’integrazione di diversi tipi d’informazioni (sequenze geniche, livelli trascrizionali, caratteristiche funzionali) e la modellazione e la caratterizzazione dei meccanismi d’interazione molecolare che governano l’espressione del genoma e, in ultima analisi, il funzionamento cellulare”.
Il programma, che si articolerà in lezioni e attività pratiche, sarà focalizzato sulle nuove tecniche bioinformatiche per l’analisi dei dati ottenuti dallo studio massivamente parallelo del DNA nelle diverse applicazioni in ambito biomedico. Gli obiettivi della scuola sono di fornire formazione con riferimento ai fondamenti della bioinformatica, disciplina essenziale per lo studio dei genomi e per l’interpretazione dei meccanismi molecolari alla base delle patologie tumorali.
Modena ha ormai un’esperienza più che decennale nella ricerca genomica e, l’anno scorso, l’Ateneo ha istituito il Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche per coordinare e promuovere altissime competenze nell’ambito dello studio dei genomi. “La capacità di analizzare e interpretare l’oceano di dati prodotti dalle tecnologie per lo studio massivo del DNA e dell’RNA – sottolinea il prof. Enrico Tagliafico direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche – costituisce un elemento indispensabile della ricerca genomica. In virtù di questo, il Centro di Ricerche Genomiche si è dotato di un’infrastruttura bioinformatica di avanguardia, dove un team interdisciplinare di bioingegneri, bioinformatici, biotecnologi e biologi molecolari sviluppa e applica strumenti computazionali per l’analisi integrata di dati genomici e per la ricostruzione dei meccanismi molecolari alla base del funzionamento normale e patologico delle cellule”.
La scuola’inserisce nelle attività di EuGESMA, coordinata dal prof. Ken Mills del Center for Cancer Research and Cell Biology della Queen’s University di Belfast, finalizzate a trasformare le ricerche genomiche nell’ambito dello studio delle leucemie in nuove strategie diagnostiche e terapeutiche che consentiranno un trattamento più efficace dei pazienti affetti da queste patologie.
“EuGESMA è un progetto per il supporto della cooperazione tra i ricercatori attivi nello studio delle leucemie mieloidi acute – spiega il prof. Sergio Ferrari Preside della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e membro del comitato di gestione di EuGESMA – che in questo momento coinvolge più di cento scienziati provenienti da ventuno diverse nazioni della Comunità Europea. La formazione di giovani ricercatori rappresenta uno degli obiettivi fondamentali di questa iniziativa ed è quindi con estremo piacere che ho supportato la proposta e l’organizzazione di questa scuola di bioinformatica. Storicamente la biologia ha fatto minor ricorso ad un approccio matematico rispetto ad altre discipline scientifiche, ma la sfida di studiare i meccanismi alla base della vita e la disponibilità di enormi banche dati pubbliche di informazioni genomiche impongono di supplire a questa lacuna fornendo alle conoscenze tipiche della biologia molecolare un corredo imprescindibile di competenze e strumenti analitici e numerici”.
Nel sito http://www.eugesmaschool2011.unimore.it/ sono riportati informazioni su programma e contenuti della scuola e il materiale didattico messo a disposizione dai relatori.