Bere bene è bere “bio”. Sono ormai 52.000 gli ettari di vite coltivati con metodo biologico in Italia, pari a circa l’8% dell’intera superficie di uva da vino nazionale. Non solo una moda, ma una nuova cultura del vino, più sano, sostenibile e…più buono. Bere vino biologico e biodinamico significa assaporare un prodotto che corrisponde a standard elevati sia in termini di qualità che di sapore.
Al 23° Salone del Naturale non poteva dunque mancare un angolo in cui apprezzare uno dei prodotti più tipici del nostro paese, variegato quanto il suo territorio: sarà il grande spazio ICEA (padiglione 31, stand A1-C2) ad ospitare l’unico punto del salone in cui sarà possibile gustare oltre 50 etichette di vini biologici e biodinamici provenienti da tutta Italia. Coordinatore tecnico e scientifico dell’iniziativa è il critico enogastronomico Pierpaolo Rastelli, da nove anni autore della “Guida ai vini d’Italia bio” di cui al SANA presenterà l’edizione 2011. “I vignaioli che hanno applicato le pratiche biologiche e biodinamiche in vigna – spiega Rastelli – riscontrano un tangibile segno di salute del suolo, della piante, degli animali che lì vivono in simbiosi gli uni con gli altri. Una vitalità che inevitabilmente finisce nell’acino e da esso nel vino”.
I vini certificati come “biologici” sono prodotti con uve le cui piante e il terreno non sono stati trattati con pesticidi, diserbanti e prodotti che non siano naturali; anche il loro successivo processo di vinificazione esclude l’utilizzo di organismi geneticamente modificati così come di additivi o coadiuvanti prodotti da organismi geneticamente modificati. Il processo di produzione di vini “biodinamici” racchiude invece anche l’idea che la vigna e la cantina facciano parte di un unico ecosistema che si muove e si sviluppa in pieno accordo con le fasi astrologiche e i cicli lunari: in particolare un vino biodinamico sottintende che l’enologo non abbia fatto uso di lieviti e manipolazioni per aggiustare i valori naturali del prodotto in termini, per esempio, di acidità e grado alcolico.
Spazio dunque ai sapori naturali presso lo stand ICEA dove verrà allestita una vera e propria enoteca bio con tre cantinette di vini bianchi, neri e rosè dove saranno raccolte le bottiglie di oltre 50 delle 470 aziende vitivinicole certificate in tutta Italia. Il pubblico potrà partecipare alle degustazioni guidate da due esperti sommelier pagando un ticket di 2,00 € a persona.
Nel corso della giornata verrà poi assegnato il Premio BiolWine, l’iniziativa nata per la promozione dei vini da agricoltura biologica sull’esperienza del Premio Internazionale Biol (www.premiobiol.it) pioniere della promozione dei prodotti biologici, ed il cui staff di professionisti, tecnici e animatori è attivo da 15 anni su questo fronte.
E non è finita. Proprio a fianco della bio-enoteca sorge l’area showcooking, dove nei quattro giorni di manifestazione si alternano convegni, forum e presentazioni, ma anche corsi di cucina: gli chef dell’istituto alberghiero “Ettore Majorana” di Bari cucinano dal vivo, trasferendo alla platea ricette, trucchi e curiosità su piatti che subito dopo sono a disposizione per l’assaggio.