Il Consiglio va al ballottaggio e i formiginesi vanno alla urne!
Poco alla volta i nodi vengono al pettine e anche per questa maggioranza la storia è finita, sostenerla costa la faccia di chi fa politica locale e, qualcuno, non accetta di giocarsi la credibilità personale.
Apprezzabile e lodevole, chi fa scelte di questo genere, va sostenuto.
Il grande mediatore Finelli, l’allora vicesindaco del sindaco vice, che a suo tempo fece la differenza, oggi non c’è più e la presupponenza e l’arroganza del sindaco Richeldi, ormai a livelli di disinteresse da prepensionamento, si sono così manifestate in tutto il loro antidemocratico splendore!
Il Governo oligarchico, dei pochi sui molti, che non si può più accettare e che noi non abbiamo mai accettato, ci auguriamo venga mandato a casa e, a Formigine, si inizi veramente a parlare di scelte e investimenti necessari alla collettività locale.
Il debito consolidato che supera i 50 milioni di Euro, le decisioni prese altrove, che gli stessi componenti della maggioranza non possono più continuare ad appoggiare, sono notizie su cui riflettere per rimettere al centro della politica locale gli interessi veri del nostro territorio e dei suoi residenti.
Dalle piccole cifre sprecate per una manifestazione solo di immagine, all’inutile spesa per una tangenziale sud che grida allo scandalo, sebbene siano già disponibili la via Ghiarola o la via 4Passi per un allargamento dai costi contenuti, si può capire quanto sia disattenta la nostra Amministrazione alla spesa che ormai ha raggiunto livelli di guardia già richiamati anche dal collegio dei Revisori a fine anno.
Ma il debito non sembra preoccupi i nostri amministratori che, invece, sembrano interessati alla loro immagine politica già in campagna elettorale, anche attraverso l’informazione stampa di Inform che non ci lascia quello spazio “democratico” che le urne ci hanno assegnato.
Ci auguriamo che il coraggio e la scelta dell’IdV e l’insofferenza di alcuni consiglieri PD, fulmine in un cielo già troppo nuvoloso, non siano la solita farsa “per una poltrona in più” già consumata nella passata legislatura che ha lasciato segni indelebili di una amministrazione sempre più alla ricerca di una politica padrona, di poltrone, in un circuito che esula dalla nostra realtà guardando ad un PSC imposto dai vertici provinciali e, ci ricorda, quella politica dispendiosa di un passato che non dovrebbe tornare.
(Valerio Giacobazzi de “Il Popolo della Libertà”)